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Questo articolo è stato pubblicato il 31 agosto 2012 alle ore 14:51.

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Nella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel BarnierNella foto il commissario (francese) al Mercato unico, Michel Barnier

Questi due testi attualmente in discussione al Parlamento e al Consiglio sono importanti per tutti i 27 Paesi. Vanno quindi adottati. La mia intenzione, quando presenteremo il testo a metà settembre, è di esortare i Paesi che avranno accettato la vigilanza centralizzata ad andare più in là. Voglio nei prossimi mesi presentare una proposta di autorità unica di gestione delle crisi bancarie.

Tommaso Padoa-Schioppa, 10 anni fa, aveva capito le debolezze della vigilanza nazionale in un contesto di moneta unica e tentò una centralizzazione. Fu bloccato dai veti nazionali. Teme nuove sorprese dello stesso tipo, al momento dell'adozione o peggio nella messa in pratica?
Stiamo lavorando per creare un'unione bancaria. La prima tappa è la centralizzazione della sorveglianza creditizia. Tutti gli Stati membri dell'Unione in giugno si sono detti favorevoli. La proposta che vi ho appena presentato è stata messa a punto insieme al presidente della Commissione José Manuel Barroso e ha ricevuto ampio consenso da parte del collegio dei commissari.

Crede che la centralizzazione della vigilanza possa mostrare la via ad altre cessioni di sovranità in Europa?
Parlerei di condivisione di sovranità, non di cessione. Comunque la mia risposta è sì, purché ci sia un vero e ampio dibattito pubblico a livello nazionale ed europeo. Con la proposta che presenteremo a metà settembre stiamo, da un lato, contribuendo alla nascita di un nuovo equilibrio tra controllo e solidarietà fra i Paesi della zona euro e, dall'altro, stiamo correggendo le fragilità del Governo europeo.

LA NUOVA VIGILANZA UNIFICATA

Le fasi della riforma
La sorveglianza bancaria centralizzata entrerà in vigore in tre tappe: il 1° gennaio 2013 verranno vigilate dalla Bce tutte le banche che godono in quel momento del sostegno del fondo salva-Stati Esm; dal 1° luglio 2013 le banche cosiddette sistemiche (quelle individuate dal Financial stability board) ovvero quelle che vengono considerate troppo grandi per poter essere lasciate fallire. Infine, dal 1° gennaio 2014 la vigilanza della Banca centrale si estenderà a tutte le altre, portando a circa 6mila il totale delle banche vigilate

Aiuti alle banche
La ricapitalizzazione diretta delle banche da parte del Fondo salva-Stati europeo Esm è un tassello fondamentale per fare in modo che i finanziamenti non pesino sul debito pubblico del Paese che li riceve. Secondo Barnier questa sarà possibile sal 1° gennaio 2013, con l'entrata in vigore della prima fase della vigilanza unificata in seno alla Bce.
La Germania ha infatti insistito perché la ricapitalizzazione diretta avvenisse solo dopo il passaggio della sorveglianza dalle autorità nazionali alla Banca centrale europea.

Eba e autorità nazionali
La Bce avrà tutti i compiti decisionali e demanderà alle autorità nazionali l'esecuzione della sorveglianza creditizia. Spetterà all'Eurotower decidere quali funzioni saranno centrali e quali locali. Le autorità nazionali continueranno a essere pienamente autonome negli ambiti che non riguardano la stabilità finanziaria, come per esempio la protezione dei consumatori.
L'Eba continuerà ad avere un compito regolamentare per l'intera Unione Europea. Verranno modificate le regole di voto dell'Eba.

Consiglio di sorveglianza
All'interno della Banca centrale europea nascerà un nuovo organismo, un consiglio di sorveglianza, cui verranno affidati i compiti di vigilanza sugli istituti di credito dell'aera euro.
Questo per mantenere una separazione rispetto al Consiglio direttivo guidato da Mario Draghi, che si occupa della politica monetaria. Questo nuovo organismo sarà soggetto a un controllo parlamentare simile a quello a cui sono soggette oggi le autorità nazionali di supervisione.

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