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Questo articolo è stato pubblicato il 03 settembre 2012 alle ore 08:35.

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Alle 16 i funerali del cardinale Martini al Duomo. Lutto cittadino a MilanoAlle 16 i funerali del cardinale Martini al Duomo. Lutto cittadino a Milano

Nel Duomo di Milano si sono svolti i funerali di Carlo Maria Martini, l'arcivescovo emerito di Milano scomparso nei giorni scorsi a Gallarate. In prima fila, nella navata centrale del Duomo di Milano, il presidente del Consiglio, Mario Monti. Entrato in cattedrale insieme alla moglie, il premier si è subito avvicinato al primo banco per porgere le condoglianze alla signora Maris, sorella del cardinale Martini, e ai due nipoti del religioso, che già nei giorni scorsi avevano presenziato alla camera ardente. Accanto a Monti, anche i ministri Andrea Ricciardi, Lorenzo Ornaghi, Renato Balduzzi e Pietro Giarda. La Curia milanese ha reso noto che oltre ventimila fedeli hanno partecipato ai funerali solenni celebrati dal cardinale Angelo Scola.

L'arcivescovo Scola: siamo qui per il tuo presente e nostro futuro
Dopo una serie di letture e canti preparativi è iniziata alle 16 la celebrazione delle esequie del cardinale Martini, presieduta dall'arcivescovo Angelo Scola. Una folla di persone, che non sono riuscite ad entrare nel Duomo di Milano, si è riunita in piazza Duomo per assistere sui maxischermi installati dal Comune alle esequie del cardinale Carlo Maria Martini. Le persone, che hanno occupato circa metà della piazza milanese, hanno assistito in silenzio alla cerimonia funebre. Poco dopo l'inizio della celebrazione, Scola, vestito con i paramenti viola come tutti i concelebranti, è sceso dall'altare per aspergere la bara con l'acqua santa e incenso. «Nella luce del Risorto, garante del tuo compiuto destino, sappiamo dove sei. Sei nella vita piena, sei con noi», ha detto l'arcivescovo Scola nell'omelia. «Non siamo qui - ha aggiunto - per il tuo passato, ma per il tuo presente e per il nostro futuro». Durante le letture di preparazione è stato letto tra le altre cose un passaggio della lettera pastorale "Sto alla porta" del cardinale Martini. «La morte fisica è l'ultima vicenda visibile della nostra esistenza» si legge nel testo, ma, scriveva il religioso, «per la grande tradizione cristiana, la morte è "dies natalis", giorno della nascita in Dio».

Benedetto XVI: Martini è stato «un uomo di Dio»
Il cardinale Carlo Maria Martini è stato «un uomo di Dio», «un pastore generoso e fedele della Chiesa». Lo afferma Benedetto XVI nel messaggio per le esequie che si tengono a Milano, sottolineando che nel suo ministero Martini ha mostrato «una grande apertura d'animo, non rifiutando mai l'incontro e il dialogo con tutti, rispondendo concretamente all'invito dell'Apostolo di essere pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi». A caratterizzare la sua vita è stato, continua il Papa, «uno spirito di carità pastorale profonda, secondo il suo motto episcopale, "Pro veritate adversa diligere", attento a tutte le situazioni, specialmente quelle più difficili, vicino, con amore, a chi era nello smarrimento, nella povertà, nella sofferenza».

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