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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2012 alle ore 09:24.

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Favia "off records" scuote i grillini: nel M5s "la democrazia non esiste" (Ansa)Favia "off records" scuote i grillini: nel M5s "la democrazia non esiste" (Ansa)

Un fuorionda scuote il Movimento 5 Stelle, chiamato ora a valutare il proprio "tasso di democrazia interno". In un servizio trasmesso ieri dal "Piazzapulita, il programma di approfondimento de La7 condotto da Corrado Formigli il giovane consigliere regionale in Emilia Romagna di M5s, Giovanni Favia, ha denunciato infatti la totale mancanza di democrazia nel movimento.

Critiche al ruolo di Casaleggio
In un fuorionda registrato ai margini dell'intervista principale Favia attacca Casaleggio, consigliere di Grillo considerato da alcuni osservatori il "padre padrone" del movimento: «prende per il c... tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo é un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c'é una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende».

Gestione centralizzata e dispotica
«È Casaleggio la vera mente del movimento?», si è chiesto poi Favia in un altro passaggio della conversazione, registrata di nascosto dall'intervistatore (a telecamere spente ma microfoni accesi) nel corso di una pausa caffè al bar. «Il problema è su - spiega - Quindi o si levano dai c..... oppure il movimento gli esploderà in mano. Ma loro stavano già andando in crisi con questo aumento di voti. Come si sono salvati? Con divieto di andare in tv. Io con Santoro me la sono cavata, ma applicando un veto. Ho preso anche l'applauso ma mi è anche costato dire quello che non pensavo». «Lui (Beppe Grillo, ndr) - ha proseguito - espellendo Tavolazzi ha soffocato nella culla un dibattito che stava nascendo in rete in contrapposizione alla gestione Casaleggio».

Polemiche sul tasso di democrazia di M5s
Giovanni Favia spiega come sulle linee guida e anche sulle iniziative pubbliche che prende il movimento per fare un referendum o non farlo «ha sempre deciso Casaleggio da solo», «ha sempre fatto così».
Immediate le polemiche, sia in trasmissione che dopo, incentrate soprattutto sul "tasso di democrazia interna" del movimento, e sulle possibili reazioni dei militanti e dello stesso Grillo. Da parte sua Favia, questa mattina, tenta di gettare acqua sul fuoco: «Da ormai 5 anni sto dando la mia vita per il Movimento 5 Stelle, contribuendo alla sua nascita. Ora ci sono dei problemi, li chiariremo tutti insieme».

La replica di Favia via Facebook di oggi
Dopo la messa in onda, il consigliere regionale, che è uno degli esponenti più noti del M5S, spiega questa mattina le sue ragioni sul suo profilo Facebook. «Il Movimento - scrive - è un grande sogno, non è Favia, non è Casaleggio. L'ultima occasione per questo paese, per riscattarsi. Mesi fa incontrai un giornalista, mi intervistò in merito alla democrazia interna nel livello nazionale. Tavolazzi (esponente espulso dal movimento, ndr) era stato un grande compagno di battaglie, come me, sin dagli inizi. Lo vidi piangere, dopo l'inibizione al logo. Ero arrabbiatissimo. In pubblico non ho mai voluto manifestare il mio disagio per non danneggiare la nostra battaglia».

Assunzione di colpa e dimissioni
Quanto alle sue critiche a Grillo e Casaleggio andate in onda ieri sera, spiega «Se di questi ed altri dubbi non ne parlavo in pubblico, è perché, come tanti altri di noi, avevo ed ho fiducia nel superamento di queste criticità, come abbiamo sempre fatto in questi anni, evolvendoci costantemente; è stato un grave errore lasciarmi andare ad uno sfogo privato e scomposto, rubato da un cronista di cui mi ero fidato». Poi un'assunzione di responsabilità e l'annuncio delle dimissioni se votate dai cittadini: «la colpa è mia. Due anni in mezzo agli squali non mi hanno fatto crescere sullo stomaco tutto quel pelo che serve per reggere la pressione che c'è oggi intorno al movimento». Tra qualche mese, «come ogni semestre, rassegnerò le mie dimissioni e saranno i cittadini dell'Emilia-Romagna tramite votazione, a valutare se respingerle o accettarle». Poi precisa: «è fantascienza ed un'offesa all'intelligenza pensare che un fuori onda, per me così degradante, potesse essere concordato».

Casaleggio: «io e Grillo mai definito liste o scritto programmi»
A metà giornata, arriva anche la puntualizzazione di Gianroberto Casaleggio, che così replica al "fuorionda" di Favia: «Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai definito le liste per le elezioni comunali e regionali. Né io, né Beppe Grillo, abbiamo mai scritto un programma comunale o regionale. Né io, né Beppe Grillo abbiamo mai dato indicazioni per le votazioni consigliari, né infiltrato persone nel Movimento Cinque Stelle».

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