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Questo articolo è stato pubblicato il 07 settembre 2012 alle ore 15:19.

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CERNOBBIO - «Al momento l'Italia non ha bisogno di ricorrere agli aiuti dell'EFSF-ESM e Bce e se i mercati cominciassero a capire che è in una situazione diversa dalla Spagna le cose cambierebbero». È l'analisi dell'economista Nouriel Roubini sulla situazione della Spagna e del nostro Paese nel corso di una conferenza stampa a margine del Workshop Ambrosetti a Villa d'Este.

La decisione della Bce può permettere, secondo l'economista, il «decoupling» (disaccoppiamento) tra Spagna e Italia, ma certo se l'Italia «uscirà dai binari» (del 'montismo')» avrebbe bisogno di un programma economico di aggiustamento completo con la Troika» (Commissione-BCe-Fmi).

L'Italia è ancora «in una crisi profonda e non si vede la fine del tunnel» ma è in una situazione diversa dalla Spagna che «sicuramente avrà bisogno del supporto della Bce perché è molto più nei guai di quanto sia l'Italia». L'Italia ha un surplus primario del 3%, la Spagna è in negativo, Madrid a differenza di Roma soffre per la crisi immobiliare e delle banche. «La mia opinione sull'Italia è fatta di luci e ombre - dice Roubini - c'è un Governo solido, che ha la leadership e sa cosa fare, con ministri esperti, certo le cose non cambieranno dall'oggi al domani ma la direzione intrapresa dal Governo è chiara».

Il rischio è quello della tenuta sociale. Gli euroscettici come Lega, Movimento 5 stelle e qualcuno nel Pdl potrebbero chiedere un cambio di rotta» se le tensioni si dovessero acuire. «C'è moltissimo da fare - avverte Roubini - serviranno anni e si spera che anche dopo le elezioni si seguirà la strada delle riforme». Non si può escludere a priori uno scenario peggiore: «se l'Italia dovesse abbandonare la strada delle riforme potrebbe aver bisogno della Troika, questa potrebbe non essere sufficiente e dovrebbe aver bisogno di una ristrutturazione o di uscire alla fine dall'euro. Non lo sto augurando - precisa Roubini - ma per tutti gli Stati c'è il rischio che tutto vada storto e non si può escludere in assoluto un crollo dell'area euro». Con le elezioni politiche «non ci sarà grande alternativa al 'montismo», ovvero anche il prossimo Governo dovrà proseguire sulla strada delle riforme intraprese e nell'austerità, ha aggiunto Roubini.

«Non significa che dovrà necessariamente essere Monti il premier ma l'Italia per sopravvivere dovrà portare avanti le riforme per tornare a crescere» ha aggiunto. «È altamente improbabile che il centro destra sia in grado di mettere insieme una coalizione» sufficiente a Governare e secondo l'economista Roubini è anche per questo che Silvio Berlusconi è tornato. Sarebbe, al limite, «una coalizione talmente estesa che difficilmente qualcuna delle forze potrà affermare il proprio leader e potrebbe dunque confermare Monti come primo ministro» ipotizza Roubini.

Il centrosinistra invece «può vincere con una buona maggioranza e comunque decidere di mantenere alcuni membri dell'attuale Governo come Grilli, Passera o altri: in questo casò sarà un "montismo" con una facciata sociale» per tenere sotto controllo le tensioni.

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