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Questo articolo è stato pubblicato il 08 settembre 2012 alle ore 12:06.

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«La vita non è un picnic. E sarà dura per gli Stati dell'Eurozona che dovranno migliorare la competitività con le sole riforme strutturali, senza svalutare e senza poter adottare politiche espansive che aumentano deficit e debito: un compito che spetta ai Governi, che sono la chiave di uscita dalla crisi dell'euro. Le banche centrali con le misure non convenzionali possono dare una boccata d'ossigeno, comprare tempo, la Bce può ridurre gli eccessi degli spread ma solo in parte, l'altra parte spetta alle azioni governative. Ed è bene che i Governi siano sinceri e preparino i cittadini ad affrontare i sacrifici che verranno. E si preparino loro stessi a chiedere l'aiuto esterno all'Efsf/Esm e alla Bce: lo scudo anti-spread e le OMTs non sono punizioni, non comportano alcuno stigma, al contrario sono parte della soluzione del problema». Jacob Frenkel, chairman di JPMorgan Chase international, attuale presidente del think tank G30, è stato per due mandati governatore della banca centrale israeliana ed ora, stimato economista di fama internazionale, è un sostenitore dell'euro, che definisce «una delle più grandi invenzioni di tutti i tempi», «un successo che si è interrotto e che va salvato e rafforzato».

Gli Stati nell'area dell'euro che hanno perso competitività non possono ricorrere alla politica del cambio: ce la faranno, senza svalutazioni?
Sarà difficile, è come battersi in un incontro di pugilato con una mano legata dietro la schiena. Ma non hanno scelta. La crisi dell'euro non è una crisi della moneta ma del sistema: perdita di competitività, di produttività, disparità delle partite correnti... Tutto questo andrà risolto con riforme strutturali e disciplina di bilancio.

La Bce può aiutare? Che ne pensa del nuovo programma di acquisto dei titoli di stato annunciato da Draghi?
Io sono favorevole a quanto deciso dalla Bce. Ma deve essere messo in prospettiva perchè non è la soluzione definitiva. Penso che la Bce servirà a fare ossigeno alla politica, a comprare tempo per i Governi che devono fare quello che va fatto. Non penso proprio che Draghi intenda utilizzare le OMTs per un decennio. Le misure non convenzionali non dovrebbero protrarsi negli anni: anche se, a ben guardare, la Bank of England, la Bce e la Federal reserve le adottano già da parecchio tempo. Si torna al punto centrale, e cioè che le banche centrali non solo la soluzione al problema. E questo spiega perchè il programma OMT scatterà solo sulla base di condizioni severe dettate dalla richiesta ufficiale di aiuti, probabilmente con il monitoraggio dell'Fmi. Gli Stati dovranno rispettare le condizioni e gli impegni: qualcosa è stato imparato dal passato.

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