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Questo articolo è stato pubblicato il 12 settembre 2012 alle ore 21:20.

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Voto in Olanda: è testa a testa tra i partiti europeisti, crollo della destra euroscettica di WildersVoto in Olanda: è testa a testa tra i partiti europeisti, crollo della destra euroscettica di Wilders

AMSTERDAM - L'Olanda ha detto no all'euroscetticismo. E per farlo gli elettori hanno puntato sui due maggiori partiti, liberali e laburisti, che sposano, pur con qualche riserva, la linea di Bruxelles. La cautela è d'obbligo. Perché si tratta solo di exit poll. Ma il partito liberale (diversi media lo definiscono conservatore) guidato dal premier uscente Mark Rutte (Vvd) è in testa nelle elezioni parlamentari olandesi, con un distacco minimo (1 seggio) sul partito laburista (Pvda) guidato da Diederick Samsom

Il VVd si sarebbe aggiudicato 41 seggi (dieci in più delle precedenti elezioni), i laburisti 40. Terzi, con gli stessi seggi del 2010, i socialisti di Emile Roemer, l'ex maestro elementare contrario ai tagli al welfare state e al rispetto dei parametri di Mastrich. Brutto scivolone , invece, per il partito di estrema destra di Geert Wilders: solo 13 seggi, 11 in meno rispetto al voto del 2010. Altre decise flessione per i cristiani democratici (da 21 a 13 seggi). I liberal democratici del D66 avrebero guadagnato due seggi , passando a 12, i verdi di sinistra sono crollati.

Sembra dunque che gli olandesi abbiamo preferito contrarsi sulle due principali forse, anziché divedersi nei 21 parititi che erano in corsa. Ma icolpi di scena non sono esclusi. E in ogni caso qualunque sia i vincitore si dovrà ricorrere a una coalizione. Non è escluso che si ripeta quella che ha governato il paese dal 1994 al 2002 , la Purple Coalition (laburisti, VVd e il partito di centro sinistra D66).

Un dato sembra certo. Il populismo e l'euroscetticismo, impersonati da Wilders e Roemer, non hanno prevalso. La ricca Olanda, anche se non immune alla crisi economica, ha rinsaldato il suo legame con l'Europa.
I leader dei due principali partiti non hanno dubbi: il progetto della moneta unica deve continuare, l'euro deve essere salvato. Ma con delle differenza.

Rigore, rigore e ancora rigore. Il piano di austerità è la parola d'ordine del partito di Rutte. I tagli alla spesa pubblica, per quanto dolorosi, serviranno a riportare il rapporto deficit Pil sotto al 3% (nel 2011 era arrivato al 4,7) e a contenere l'ascesa del debito pubblico sul Pil (arrivato al 65% quest'anno ). Rutte non ha mai nascosto di voler alzare l'età pensionabile, presumibilmente da 65 a 67 anni, e di sostenere lo spring agreement , l'accordo di primavere che ridimensionava i sussidi statali a chi chiede un mutuo per l'acquisto della casa. (l'Olanda ha il debito privato pro capite più alto dell'eurozona e i mutui per la casa olandesi valgono il 105% del Pil)

Diverso l'approccio di Samsom. Anche lui condivide il principio di dover rientrare nei parametri di Maastricht ma con più gradualità ed elasticità. E soprattutto privilegiando la crescita e l'occupazione (pur essendo la seconda più bassa d'Europa la disoccupazione sta alzando la testa) . Un altro strategico argomento divide i due contendenti alla premiership: Rutte, almeno a parole, ha respinto la possibilità di un ulteriore aiuto economico alla Grecia, Samsom è più disponibile , pur con le dovute garanzie. In altri termini Rutte sposa la linea del rigore tedesco, Samsom è più vicino a quella del presidente francese Hollande.

Samson piace a molti olandesi, soprattutto per le sue doti comunicative che ha dimostrato nei dibattiti televisivi e che lo hanno fatto recuperare nei sondaggi. "Parla bene e ha le idee chiare", spiega Ivonne Godde, 27 , maestra elementare. Ha appena votato in un seggio nel quartiere occidentale di di Bos en Lommer "Dobbiamo restare nell'euro – continua - perché siamo parte dell'Europa e aiutare i Paesi in difficoltà, ma adottando regole severe". Nel seggio allestito in un famoso ristorante all'interno della stazione ferroviaria centrale la fila è lunga. Anche Menno Vegter, 24 ani studente universitario, ha scelto i laburisti: Sostengo l'euro, tutta l'Olanda deve sostenere l'euro anche se i tagli alla spesa pubblica saranno dolorosi.

Lia Randsdor, 57 anni,ha votato invece per il partito verde (Gl) "Sono di sinistra. Il welfare state è un vanto dell'Olanda, Ma la situazione attuale impone dei tagli. Dobbiamo imparare dal passato, tra le due guerre mondiali ha prevalso il populismo, e guardate cosa è accaduto!"

Gli euroscettici, dunque, sembrano aver subito un duro colpo. Anche se nei quartieri più periferici, dove i partiti populisti hanno gioco facile, il tasto del welfare e delle tasse più alte per i ricchi sono argomenti molto sensibili. Proprio sui taglia al welfare voluti da Rutte per riportare il deficit sotto il 3% del Pil , l'ultimo governo è caduto lo scorso aprile a causa della bocciatura di Wilders. Il messaggio è chiaro. Gli olandesi sostengono l'euro. L'analisi di Hans, 35 anni, informatico che ha votato i liberali è esauriente. «Dobbiamo restare nell'euro. Altrimenti saremmo travolti da una crisi ben peggiore. Siamo un Paese che esporta molto, soprattutto in Europa. I sacrifici li facciamo volentieri. Ma solo se anche gli altri li fanno».

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