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Questo articolo è stato pubblicato il 14 settembre 2012 alle ore 08:51.

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NEW YORK - Svelato il mistero del regista del video anti-islamico che è diventato la miccia di nuove gravi ondate di violenza anti-americana in Medio Oriente. Dietro la falsa identità di Sam Bacile si nasconde in realtà, stando a fonti di polizia e inchieste dei media americani, il volto di Nakoula Basseley Nakoula, un 55enne estremista cristiano copto della California con tanto di fedina penale.

Anzi condannato per truffa bancaria nel 2010, gli era stato esplicitamente vietato di utilizzare Internet senza una esplicita autorizzazione di un ufficiale giudiziario. Il Dipartimento della Giustizia ha aperto indagini sull'intera vicenda.

Del tutto pretestuosa, dunque, l'identità creata ad arte per il truculento filmato "L'innocenza dei Musulmani": quel Bacile, autore americano di origine israeliana, capace di raccogliere 5 milioni di dollari per girare il suo film da generosi donatori ebraici, non è mai esistito. Quei fondi e quei sostenitori sono un inganno. Nakoula, raggiunto a Cerritos vicino a Los Angeles dove vive prima di dileguarsi, ha ammesso di aver collaborato alla logistica del filmato ma ha continuato a negare di essere lui Bacile. Il suo secondo nome, però, è Basseley, una delle versioni circolate del nome del regista. In passato ha usato alias quali Mark Basseley Youssef e Yussef M. Basseley.

E, coincidenza finale, il numero di telefono cellulare dato come contatto per Bacile è stato fatto senza ombra di dubbio risalire direttamente Nakoula. La sua identità e il suo ruolo sono stati confermati nella notte da agenti federali. Era stato condannato due anni or sono a 21 mesi di carcere e a pagare risarcimenti per 780.000 dollari per truffa ed è tuttora in libertà vigilata.

Il video al centro dei nuovi drammi mediorientali - farsa che si fa tragedia - ha così assunto i grotteschi contorni del parto di uno sbandato aiutato da una rete di fanatici gruppuscoli anti-islamici. Uno dei "produttori", Steve Klein, è noto per le sue arringhe e i suoi pamphlet offensivi e sconclusionati sull'Islam. Il pastore della Florida che ha promosso il video accettando di trasmetterlo davanti alla sua congregazione, Terry Jones, deve già la sua fama a gesti inconsulti quali bruciare copie del Corano. E il militante cristiano copto di Washington che ha inviato copie in arabo del video in Egitto e Medio Oriente, Morris Sadek, è stato da tempo messo al bando da numerose associazioni copte americane per i suoi discorsi estremisti.

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