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Questo articolo è stato pubblicato il 15 settembre 2012 alle ore 18:40.

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L'incontro mancato tra Bersani e Renzi in Toscana. Endorsement di Gentiloni per il rottamatore (Space24)L'incontro mancato tra Bersani e Renzi in Toscana. Endorsement di Gentiloni per il rottamatore (Space24)

Vicini ma lontani. Matteo Renzi e Pier Luigi Bersani parlano questa sera a meno di 100 chilometri di distanza l'uno dall'altro, entrambi in Toscana, alla stessa ora. Il segretario democratico è alla festa del Pd a Firenze, il sindaco si sposta invece a Lucca, primo appuntamento della campagna da candidato alle primarie nella sua regione, dopo aver toccato Veneto e Liguria. Incontro mancato per segretario e sindaco, che non potrà ricevere nella sua città il leader di partito.

Oggi Bersani ha fatto spallette sui sospetti di chi teme che alle primarie per votare per Renzi possano inflitrarsi militanti di altri partiti, paura cresciuta nel Pd dopo l'apertura del sindaco ai delusi del centrodestra. «Può essere che qualcuno (di altri partiti, ndr) possa venire alle nostre primarie, ma almeno possono decidere qualcosa», ha detto Bersani.
Ma non tutti nel partito, renziani compresi, sono così tranquilli. Il capitolo delle regole per le primarie è in testa ai pensieri di molti e le differenze restano. La piattaforma dei renziani prevede: turno unico, nessun albo degli iscritti, pagamento fissato a due euro con la possibilità di lasciare di più. Quella dei bersaniani: doppio turno, albo degli elettori, soglia di sbarramento attraverso la raccolta delle firme per la candidatura, tetto per il finanziamento dei candidati e carta comune d'intenti.
Il 25 settembre è fissata la prima riunione di tutti i rappresentanti.

Intanto Renzi guadagna un nuovo endorsement.
«Se continua così, lo sosterrò», dice Paolo Gentiloni che vede nel messaggio dello sfidante di Bersani «non solo il ricambio generazionale, ma un'idea del Pd» che gli ricorda «da vicino quello che disegnammo con Veltroni e Fioroni al Lingotto 2». Per il dirigente democratico «la proposta va irrobustita, ma l'inizio è incoraggiante». Veltroni però, dice l'ex ministro, «non credo si schiererà». Renzi incontrerà domenica sera a Firenze alla festa del Pd l'ex sindaco di Roma, che sembra aver preso con filosofia le affermazioni del rottamatore («Veltroni i successi maggiori, più che come politico, li ha avuti come romanziere»). L'occasione è la presentazine del libro del dirigente Pd ('L'isola e le rose') che, ironico, ha annunciato: «Chiederò a Renzi che cosa pensa del mio libro ma sono contento che apprezzi quello che scrivo».

Nei giorni scorsi il sindaco di Firenze si è detto pronto, se Bersani prevalesse, a sostenerlo. Secondo Giuseppe Fioroni invece «è come in Roma-Lazio, chi perde non finisce nell'altra tifoseria». Le primarie del Pd, sostiene l'ex ministro, non si risolvono nella scelta del segretario del partito, ma rappresentano un passaggio programmatico, «si decide come governare l'Italia».

Dal Pdl un gruppo di senatori chiede che la Commissione parlamentare di Vigilianza Rai faccia chiarezza sulla vicenda del dirigente di Viale Mazzini Luigi De Siervo, «pronto a prendersi le ferie per sostenere Renzi nella primarie». Maurizio Gasparri: «Siamo di fronte ad un atto grave che potrebbe configurare anche fattispecie di reato. La Rai non può rimanere a guardare, tollerando quello che è un malcostume che invece va sanzionato».

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