Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 17 settembre 2012 alle ore 13:36.

My24
La Fiat Uno brasiliana, simile alla nuova PandaLa Fiat Uno brasiliana, simile alla nuova Panda

Del confronto tra gli stabilimenti Fiat europei si è già scritto: la fabbrica gioiello polacca di Tychy con i suoi circa 6mila addetti nel 2011 ha prodotto da sola quasi 468mila vetture, ossia poco meno delle 472mila vetture sfornate da cinque impianti italiani con oltre 24mila operai (per l'anno scorso sono da calcolare anche le ultime 37mila auto assemblate a Termini Imerese prima della chiusura).

Ma è in Brasile, dove Fiat è market leader come in Italia, che i numeri del confronto si fanno incredibili: nell'impianto di Betim - nella regione di Belo Horizonte - Fiat l'anno scorso ha prodotto 745mila veicoli (quasi il 60% più che in Italia) con 15.374 dipendenti diretti (il 62,5% in meno che in Italia) più 8.200 dell'indotto, per un totale di 23.500 addetti complessivi.

Nell'agosto scorso Fiat ha incassato, contemporaneamente, il record storico di produzione e vendite in Brasile, con oltre 98mila immatricolazioni: in un solo mese più di un terzo di quanto venduto in Italia in due quadrimestri. Nel nostro Paese ad agosto Fiat ha consegnato 16.699 vetture (-20,59%), mentre da gennaio le immatricolazioni sono state 290.840 (-20,2%). Impari anche le stime sul mercato nel 2012: quello italiano quest'anno è destinato probabilmente a restare intorno a 1,37 milioni di auto, mentre in Brasile ci si avvicinerà a 4 milioni (+11,5%).

In Brasile la domanda record si deve alle misure governative di stimolo all'economia, con i consumi che corrono grazie al calo del costo del denaro e alla maggior offerta di finanziamento. Fondamentale anche la riduzione dell'incidenza di imposte federali sui prodotti industrializzati strategici per il Brasile (per i veicoli lo "sconto" è stato applicato da maggio ad agosto). Stimoli economici al mercato auto, insomma, che in Italia sono scomparsi.

Ma anche se ci allarghiamo all'Europa il confronto col Brasile, come sottolinea Gian Primo Quagliano di Promotor, è perso in partenza: nel Vecchio Continente nei primi sei mesi dell'anno le immatricolazioni sono calate di quasi mezzo milione di unità, con una flessione del 6,3%, mentre in Brasile sono aumentate del 18,7%.

Con il mese scorso il mercato dell'auto italiano ha ormai messo in fila nove flessioni consecutive a due cifre. Agosto si è infatti chiuso con 56.447 immatricolazioni e una contrazione del 20,23%. Volumi che secondo Jacques Bousquet, presidente dell'Unrae, riportano il mercato indietro di cinquant'anni. Ma con prospettive assai meno brillanti.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi