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Questo articolo è stato pubblicato il 19 settembre 2012 alle ore 20:07.
L'ultima modifica è del 19 settembre 2012 alle ore 09:43.

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Dimissioni sì, no, forse per la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, che potrebbe annunciare l'abbandono della Pisana. Secondo alcune fonti, diversi esponenti del Pdl starebbero tentando in queste ore di dissuadere la governatrice dal lasciare l'incarico. Allo stesso tempo, dalla giunta regionale sono arrivate smentite sull'ipotesi, circolata in un primo momento, di un annuncio imminente, in attesa di una successiva ufficializzazione. La governatrice era attesa a Palazzo Grazioli in serata (incontro forse saltato, ndr) per un vertice con Berlusconi, appuntamento che probabilmente contribuirà a chiarire la situazione.

Incontro con la Cancellieri sui tempi delle possibili elezioni
Le indiscrezioni circolate nelle ultime ore seguono ad una giornata convulsa, in cui le voci di dimissioni si sono intrecciate con la richiesta di lasciare avanzate dall'opposizione e le accelerazioni imposte dalla stessa Polverini. Come l'annuncio, in mattinata, di una richiesta di incontro con il ministro dell'interno Cancellieri «per capire, nel caso in cui si proceda in questo disastro, quali sono i tempi e le condizioni per andare al voto».

L'incontro si è poi effettivamente svolto nel pomeriggio (la governatrice ha chiesto un parere tecnico al ministro sulla normativa, procedura, tempi e condizioni del voto in caso di dimissioni) contribuendo a alimentare l'idea di un pressing della Polverini per rafforzare la propria leadership in regione dopo l'ultimo scandalo in casa Pdl. Sempre nel pomeriggio, i gruppi del centrosinistra e tutta l'opposizione hanno invece insistito con la richiesta di dimissioni, mentre attestazioni di solidarietà e preoccupazione per l'ipotesi di un voto anticipato sono giunte alla Polverini da Udc e La Destra, entrambi alleati della governatrice al governo della regione.

Spese pazze (anche) per Renata Polverini?
La giornata. Mentre l'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio Franco Fiorito detto «er Batman» si difende dall'accusa di peculato davanti al procuratore aggiunto Alberto Caperna e al sostituto Alberto Pioletti, la governatrice passa al contrattacco: promette che le ricevute della sua Lista «saranno sul sito entro sette giorni». Dalle colonne del Messaggero lancia un monito: «Vanno cacciati i mercanti dal tempio del Pdl».

Poi rivela: «Vado dal ministro Cancellieri per capire, nel caso in cui si proceda in questo disastro, quali sono i tempi e le condizioni per andare al voto». Polverini verso le dimissioni? Sullo sfondo, con il suo peso imponente, lo scandalo dei costi della politica nel Lazio. Anche le spese attribuibili alla Governatrice, rivela Il Corriere della Sera, sono tutt'altro che contenute: tra le delibere di assunzione della sua Giunta, ad esempio, c'è quella di Edmondo Zanini, un fotografo. Parliamo di una cifra di quelle che non passano inosservate. Il costo è di 75 mila euro l'anno.

Una volta eletto, Zanini diventa «responsabile comunicazione e grandi eventi». Il suo non è l'unico caso di consulenze pagate a peso d'oro. A ottobre 2011 la «verifica dell'attuazione delle politiche regionali e del programma di Governo» viene affidata a Gabriella Peluso, con un contratto da dirigente da 122 mila euro l'anno. Peluso è la compagna di Salvatore Ronghi, segretario generale della Regione, anche lui del gruppo ex Ugl (assieme al capo di gabinetto Giovanni Zoroddu e all'assessore al Bilancio Stefano Cetica).

Un altro capitolo sotto osservazione è quello dei vitalizi dei 14 assessori delle Regione (tutti esterni): ogni anno un milione di euro sulle spalle dei contribuenti, per circa trent'anni. Basta una legislatura per incassare circa 3mila euro al mese.

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