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Questo articolo è stato pubblicato il 21 settembre 2012 alle ore 18:56.
«Il male oscuro di Vasco? Questa marea di pettegolezzi, di chiacchiericcio, di malelingue che... eppur "esistono" in nome della libertà di stampa. Inutile replicare, lasciamo che facciano la loro porca brutta figura da soli». Firmato Tania Sachs, che, per i non addetti ai lavori, è la storica portavoce di Vasco Rossi.
Così a distanza di 11 giorni dall'ultimo post pubblicato su Facebook dal Komandante, la pagina (tenuta viva dai fans del cantante, preoccupati per il suo stato di salute) torna ad animarsi di ufficialità.
Non quella del Blasco, che non posta nulla dalla sua stanza di Villalba, ma della sua portavoce che attacca la stampa scrivendo una didascalia al video «Hai ragione tu»: «Dedicato a tutti quelli che si preoccupano per noi e per lui» inizia Sachs. In pochi minuti è un coro di «Grazie Tania, dacci notizie, come sta il Komandante?».
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Perché in effetti il post non parla delle condizioni di Vasco Rossi: per quello ci sono i bollettini medici, ma l'ultimo è di lunedì scorso. E i fans sono in attesa. Che il male oscuro di Vasco siano gli articoli dei giornali sarebbe cosa buona, vorrebbe dire che sta piuttosto bene e che le dimissioni dalla clinica privata (che per tutelare la privacy del cantante ha messo un piantone davanti alla sua stanza) sono vicine.
Ma così non pare: Vasco Rossi è ricoverato da 9 giorni e non si sa che cosa abbia di preciso da richiedere una degenza prolungata. L'ultimo bollettino medico non era rassicurante: «Le condizioni sono stazionarie e necessitano della massima concentrazione e collaborazione degli specialisti».
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