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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2012 alle ore 07:54.

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Quello che succederà in Spagna nelle prossime 48 ore condizionerà il futuro dell'euro e dell'Europa. L'apice della crisi spagnola che - ormai è certo - coinciderà con la richiesta di aiuti all'Ue da parte di Madrid, sarà anche l'inizio di una nuova fase di assestamento degli assetti politico-finanziari del vecchio continente. Con un effetto domino che potrebbe raggiungere facilmente anche l'Italia. Ecco perché, in queste ore, mercati, osservatori internazionali e speculatori puntano i riflettori sulla Spagna.

Salvataggio: se non ora, quando?
Due le domande che riecheggiano più forte: fino a che punto la Spagna reggerà la pressione dello spread che aumenta senza chiedere gli aiuti? E ancora: fino a quando il resto dell'Europa, Germania in testa, permetterà a Madrid di rinviare la richiesta di aiuti, permettendole di mettere a rischio la tenuta dell'euro? Le risposte a queste domande potrebbero venire dalle mosse che, oggi e domani, saranno giocate da mercati, governi e banche centrali sul piano (inclinato) dello scacchiere europeo.

La finanziaria di tagli e tasse
Il primo a muovere sarà Mariano Rajoy. Oggi, il suo governo dovrebbe votare una legge finanziaria di lacrime e sangue, varata all'insegna delle misure di austerity (e funzionale alla richiesta di aiuti): si parla di 39 miliardi di euro tra tagli alla spesa e aumenti fiscali. E torna di attualità anche la riforma delle pensioni. Una mossa obbligata, visto che tra il 2012 e il 2014 la Spagna dovrà "trovare" più di 150 miliardi per rifinanziare il suo debito. E ieri El Pais ha riferito che anche nel 2013 gli stipendi dei funzionari pubblici spagnoli rimarranno invariati.

Stress test: quanti soldi servono alle banche spagnole?
Archiviata la finanziaria, domani il Governo renderà noti i risultati degli stress test sulle banche. Sarà la seconda mossa che porterà alla richiesta di aiuti. Al momento, Bruxelles ha stanziato 100 miliardi di euro e Madrid ha lasciato intendere che ne avrebbe utilizzati 60 per salvare il suo sistema bancario. Ma la cifra è probabilmente destinata a salire. Nei giorni scorsi, il presidente della banca spagnola Bbva, Francisco Gonzalez, ha detto che da uno stress test indipendente fatto dalla società di consulenza Oliver Wyman emerge che gli istituti di credito del paese hanno bisogno tra i 70 e gli 80 miliardi di euro di capitale.

La minaccia del downdrade
Tutto questo accadrà mentre sulla testa della Spagna è pendente la spada di Damocle delle agenzie di rating: secondo gli analisti, è alta (50%) la probabilità che entro pochi giorni il debito sovrano spagnolo venga declassato a "junk", spazzatura. S&P, da parte sua, ha definito "improbabile" questa eventualità: una smentita che, di fatto, alimenta la discussione sul downgrade, riportandola d'attualità proprio in queste ore decisive.

Rajoy apre al salvataggio: «A questi tassi, chiederò gli aiuti»
Che l'ora X sia ormai vicina, lo fa capire il premier spagnolo. Intervistato dal Wall Street Journal, ha spietato: «Al momento non posso dire» se la Spagna chiederà o meno un salvataggio alle autorità internazionali, dobbiamo prima valutare se le condizioni per l'accesso ai fondi sono "ragionevoli" Ma poi ha aggiunto: «posso assicurare al 100% che chiederei il salvataggio», nel caso in cui i tassi di interesse sul debito spagnolo restassero «troppo alti per troppo tempo». Tradotto: se lo spread non scende, chiederemo gli aiuti. Rimettendo di fatto la decisione in mano ai mercati. Che non si mostrano indifferenti.

La risposta dei mercati: vola lo spread Bonos/bund
Nel giorno in cui Rajoy stabilisce un collegamento tra spread e aiuti, il divario tra i decennali di Spagna e Germania è tornato ai massimi da tre mesi, chiudendo a 473 punti base, con il tasso dei Bonos al 6,06%. Letta dai mercati, la richiesta di aiuti sembra sempre più vicina.

WSJ: il mercato spingerà la spagna a chiedere aiuti
Segnali che qualcosa sta per accadere giungono anche dall'altra parte dell'oceano. Secondo il Wall Street Journal, l'incertezza sulla richiesta di aiuti fa salire i rendimenti sui titoli spagnoli e italiani. "Gli spread della Spagna si amplieranno" fino a quando Madrid non chiederà aiuto, scrive il giornale Usa. "Il mercato spingerà la Spagna a chiedere un salvataggio".

Aiuti: i falchi della Ue chiedono condizioni «rigorose»
Se i mercati non stanno a guardare, anche i falchi della Ue anticipano la richiesta spagnola tornando sul tema delle condizioni da porre in cambio degli aiuti. Con una lettera inviata alla Commissione europea, ieri i ministri delle Finanze di Germania, Olanda e Finlandia – in serata si è aggiunta anche l'Austria – hanno ribadito che le condizioni da imporre ai paesi che ricorreranno alla ricapitalizzazione diretta delle loro banche in crisi da parte dell'Esm (il Fondo di salvataggio permanente dell'Eurozona, che dovrebbe entrare in funzione in ottobre) dovranno essere "rigorose". Non solo: nella lettera si sostiene che gli aiuti dovranno essere destinati solo alle future crisi bancarie, senza effetto retroattivo sulle situazioni preesistenti. Una clausola che sembra confezionata su misura per la situazione spagnola.

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