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Questo articolo è stato pubblicato il 27 settembre 2012 alle ore 13:36.

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Alessandro Sallusti e Renato FarinaAlessandro Sallusti e Renato Farina

«Dreyfus sono io. L'articolo per il quale sallusti rischia il carcere l'ho scritto io». Lo conferma Renato Farina, ex vicedirettore di Libero, radiato dall'albo dei giornalisti per aver collaborato, a pagamento, con i servizi segreti. La confessione arriva alla Camera, dove Farina è deputato nelle file del Pdl. «Quel testo - spiega - l'ho scritto io e me ne assumo la piena responsabilità morale e giuridica. Chiedo umilmente scusa al magistrato Cocilovo: le notizie su cui si basa quel mio commento sono sbagliate. Egli non aveva invitato nessuna ragazza ad abortire: la ha autorizzata, ma non é la stessa cosa. Chiedo umilmente per Sallusti la grazia al capo dello stato o che si dia spazio alla revisione del processo. Se qualcuno deve pagare per quell'articolo, quel qualcuno sono io», aggiunge.

Mentana: troppo tardi, infame. La dichiarazione di Farina arriva il giorno dopo la condanna a 14 mesi inflitta al direttore del Giornale. L'esecuzione della sentenza è sospesa 30 giorni perché il giornalista non ha cumuli di pena e recidive. Una confessione tardiva, sottolineano in molti, tra cui il direttore di La7, Enrico Mentana, che su twitter scrive: «Ora è troppo tardi, infame».

La sentenza. Dalla sentenza dei giudici di merito emerge che la notizia pubblicata dal quotidiano diretto da Sallusti «era falsa (la giovane non era stata affatto costretta ad abortire, risalendo ciò ad una sua autonoma decisione, e l'intervento del giudice si era reso necessario solo perchè, presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest'ultimo la decisione presa)». Inoltre, dalla sentenza è emerso che la «non corrispondenza al vero della notizia (pubblicata da 'La Stampa il 17 febbraio 2007) era già stata accertata e dichiarata lo stesso giorno 17 febbraio 2007 (il giorno prima la pubblicazione degli articoli incriminati sul quotidiano 'Libero') da quattro dispacci dell'agenzia Ansa e da quanto trasmesso dal Tg3 regionale e dal radiogiornale (tant'è vero - prosegue la nota - che il 18 febbraio 2007 tutti i principali quotidiani tranne 'Libero' ricostruivano la vicenda nei suoi esatti termini)". Infine, è emersa "la non identificabilità dello pseudonimo 'Dreyfus' e quindi la diretta riferibilità del medesimo al direttore del quotidiano».

Nuovo processo per Sallusti. Il gup di Milano intanto ha disposto un nuovo processo a carico di Sallusti: il direttore del Giornale - che ha rassegnato le dimissioni - è stato rinviato a giudizio con l'accusa di omesso controllo in un procedimento per diffamazione ai danni dell'ex sostituto procuratore militare di Padova, Maurizio Block. L'accusa si riferisce a quando Sallusti era direttore di Libero, per un'intervista pubblicata nel 2007.

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