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Questo articolo è stato pubblicato il 26 settembre 2012 alle ore 20:30.
L'ultima modifica è del 26 settembre 2012 alle ore 10:50.

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Caso Sallusti, si muove il Governo. Monti annuncia: soluzione normativa chiara in linea con l'Europa. Nella foto l'ex direttore di Libero, Alessandro Sallusti (Ansa)Caso Sallusti, si muove il Governo. Monti annuncia: soluzione normativa chiara in linea con l'Europa. Nella foto l'ex direttore di Libero, Alessandro Sallusti (Ansa)

Condanna definitiva a 14 mesi di reclusione per il direttore del Giornale Alessandro Sallusti, all'epoca dei fatti constestati direttore di Libero oggi riconosciuto colpevole di diffamazione aggravata nell'ultimo grado del processo in Cassazione (quinta sezione penale). Il ricorso del giornalista è stato rigettato. A Sallusti - ha però spiegato il Procuratore Bruti Liberati - verrà «automaticamente» sospesa l'esecuzione della pena detentiva dalla Procura della Repubblica di Milano, in quanto risulta non avere cumuli di pena né recidive.

Sallusti ha lasciato comunque la direzione del Giornale spiegando che non può dirigere se non è un uomo libero. Il direttore ha già annunciato che non chiederà misure alternative come l'affidamento ai servizi sociali perché non è un ladro o uno spacciatore e non deve essere rieducato. E non domanderà nemmeno la grazia al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano «perché credo - spiega - che in quanto capo della magistratura italiana in questi 7 anni non abbia difeso a sufficienza i cittadini dall'invadenza di una giustizia politicizzata» .

Sallusti: mi rifiuto di essere rieducato
La linea del direttore era già chiara nel pomeriggio: «Mi rifiuto di essere rieducato da qualcuno - ha detto Sallusti in tv -, credo che l'affidamento deve avvenire per qualcuno che spaccia droga magari anche per qualche politico che ruba».

Severino: rivedere responsabilità per diffamazione del direttore responsabile
Dopo la sentenza è intervenuto anche il ministro della Giustizia Paola Severino, che in una nota ha chiarito: «confermo quanto oggi detto in Parlamento sulla necessità di intervenire al più presto sulla disciplina della responsabilità per diffamazione del direttore responsabile, omogeneizzandola agli standard europei che prevedono sanzioni pecuniarie e non detentive».

Il portavoce del Capo dello Stato: Napolitano segue il caso
«Il presidente naturalmente segue il caso e si riserva di acquisire tutti gli elementi utili di valutazione». Così il portavoce del presidente della Repubblica, Pasquale Cascella, replica su twitter alle parole di Mario Adinolfi che aveva evidenziato: «Vedere Sallusti in carcere per un'opinione espressa sarebbe gravissimo. Intervenga il Capo dello Stato».

La nota della Cassazione: Sallusti ha scritto il falso
Con una nota dell'ufficio stampa della Suprema Corte, la Cassazione ritiene che «è opportuno precisare» aspetti del caso Sallusti «non esattamente evidenziati dalla stampa nei giorni scorsi». Per prima cosa la falsità della notizia contenuta nell'articolo anonimo attribuito a Sallusti. «Emerge, dalle sentenze dei giudici di merito, che: a) la notizia pubblicata dal quotidiano diretto dal dott. Sallusti - scrive la Cassazione - era falsa (la giovane non era stata affatto costretta ad abortire, risalendo ciò ad una sua autonoma decisione, e l'intervento del giudice si era reso necessario solo perchè, presente il consenso della mamma, mancava il consenso del padre della ragazza, la quale non aveva buoni rapporti con il genitore e non aveva inteso comunicare a quest'ultimo la decisione presa)».

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