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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2012 alle ore 15:28.

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Francois Hollande e Zlatan IbrahimovicFrancois Hollande e Zlatan Ibrahimovic

Più tasse sui ricchi e freno alla spesa pubblica. È questa la ricetta contenuta nella Finanziaria francese, presentata poche ore fa. Il Governo ha varato la nuova manovra per centrare l'obiettivo della riduzione del deficit al 3% del Pil nel 2013, dal 4,5% di quest'anno. La correzione è pari a 30 miliardi, 10 sul fronte della spesa e 20 di inasprimento fiscale: 10 sulle famiglie e 10 sulle imprese. A questi si aggiungono i sette miliardi di nuove tasse frutto della manovra di luglio, per uno sforzo «senza precedenti», come lo ha definito il ministro dell'Economia Pierre Moscovici. Nei 10 miliardi di imposte in più sui privati, rientrano un aumento di 3,5 miliardi delle imposte sul reddito, un miliardo dall'incremento dell'imposta di solidarietà sui patrimoni e 200 milioni grazie al contributo straordinario al 75% sui redditi di attività superiori a un milione di euro. La super tassa colpisce circa 1.500 contribuenti che pagheranno in media 140mila euro in più.

Il Governo ha poi alzato l'aliquota marginale sui redditi oltre 150mila euro, portandola dal 41 al 45%. Nelle stime del ministero dell'Economia si verificherà un aumento delle tasse sui redditi per 4,1 milioni di famiglie, tra le più agiate del Paese, mentre sarà alleggerito il carico per 8,5 milioni di famiglie. L'inasprimento del carico sulle imprese arriva soprattutto attraverso una stretta sulle deduzioni fiscali per gli oneri finanziari, un bonus, ha spiegato il Governo, che avvantaggia i grandi gruppi e incoraggia l'indebitamento. La deduzione viene limitata all'85% degli oneri finanziari e da questa misura ci si aspetta un gettito di 4 miliardi.
Il prelievo salirà così al 46,3% del Pil nel 2013 dal 44,9% del 2012 e dovrebbe continuare ad aumentare fino ad arrivare al 46,7% nel 2015 per scenderà solo nei due anni successivi.

La stretta sul deficit farà scendere il fabbisogno di finanziamento sul mercato a 171,1 miliardi di euro l'anno prossimo da 182,8 di quest'anno. Sempre più lontano dal picco di 188 miliardi raggiunto nel 2010.
Il Governo ha ribadito la previsione di una crescita allo 0,8% per il 2013, superiore alle stime sia delle istituzioni finanziarie internazionali che delle agenzie di rating. Il piano presentato oggi al Consiglio dei ministri verrà integrato lunedì da un programma sulla rete di assistenza sociale.

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