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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2012 alle ore 17:15.
L'ultima modifica è del 28 settembre 2012 alle ore 15:45.

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Stretta dal ministro dell'Economia Vittorio Grilli sui manager di società pubbliche coinvolti in vicende «penalmente rilevanti». Con una lettera inviata ai vertici di Tesoro e Ragioneria Grilli fornisce indicazioni chiedendo indagini interne ma anche possibili revoche da incarichi e richiesta di danni.

Le misure previste
La lettera, inviata in questi giorni al direttore generale del Tesoro, Vincenzo La Via e al Ragioniere Generale dello Stato, Mario Canzio, chiede l'applicazione di un crescendo di misure: prima l'attivazione delle strutture di audit interno e degli organismi di vigilanza; poi, verificati anche i danni di immagine per la società, la possibile revoca dall'incarico da parte dell'assemblea dei soci e la verifica di «azioni sociale di responsabilità».

La maxi tangente per l'acquisto di autobus nella Capitale
Tutto nasce - come riporta la missiva - da «recenti notizie di stampa sul presunto coinvolgimento di amministratori di società pubbliche in fatti penalmente rilevanti». Tra queste - secondo alcune indiscrezioni - vi sarebbe l'inchiesta della procura di Roma su una maxi tangente per l'acquisto di 40 autobus destinati alla Capitale che coinvolgerebbe - al momento come indagato - un top manager di un'azienda pubblica. «La mia lettera - ha chiarito Vittorio Grilli a Berlino, rispondendo alla domanda se la comunicazione interna si riferisse anche a Finmeccanica - non si riferisce a nessuno in particolare e a tutti in generale».

Preservare il valore delle società e tutelare l'azionista
«Reputo opportuno - scrive il ministro - che, in disparte la possibilità delle dimissioni spontanee dei soggetti coinvolti, venga adottata, nell'esercizio dei poteri dell'azionista, ogni iniziativa affinchè gli organi societari, nel rispetto delle proprie competenze, effettuino i dovuti approfondimenti istruttori, con il coinvolgimento delle strutture di audit interno e degli organismi di vigilanza». Grilli chiede quindi che «avuto riguardo agli elementi in possesso delle società nonchè delle risultanze istruttori, si abbia cura di adottare provvedimenti più opportuni per garantire l'efficienza delle aziende e l'immagine delle stesse, al fine di preservare il valore delle società e tutelare i diritti dell'azionista».

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