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Questo articolo è stato pubblicato il 01 ottobre 2012 alle ore 10:44.

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«Con la legittimità del voto per me va benissimo». Così il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, risponde ai giornalisti sull'eventualità di un governo Monti Bis. Lei vedrebbe con favore questa ipotesi? gli è stato chiesto: «Ripeto che credo che prima serva un passaggio con la legittimità del voto». Ovvero: «Se ha la maggioranza ben venga». Quanto alla posizione di Confindustria sull'opportunità di una candidatura del premier alle prossime elezioni, Squinzi ha risposto: «Non è un problema nostro».

Approvare subito il ddl anticorruzione
Il presidente di Confindustria non commenta invece la scelta di Luca Cordero di Montezemolo di avvicinarsi maggiormente alla politica.
«Non mi interessa e non commento» risponde all'Ansa a margine della presentazione di «Milano nei cantieri dell'Arte» sulla mossa dell'ex presidente di Confindustria, che ieri è sceso in campo per un governo Monti-bis. Rispondendo a una domanda sulla centralità del pacchetto anticorruzione all'esame del parlamento Squinzi dice: «Certo che lo riteniamo importante, tanto che in Confindustria abbiamo una delega proprio per questi temi». Il ddl anticorruzione va quindi approvato con urgenza? «Certo, se entrasse in vigore rapidamente sarebbe meglio».

Revisione norme sul lavoro in due mesi
Tra i temi toccati da Squinzi a marrgine dell'assemblea degli industriali di Bergamo anche la revisione della riforma del lavoro, da portare a termine in «tempi brevissimi». Il ministro del Welfare, Elsa Fornero, «ha dato la sua disponibilità alla revisione della riforma in base alle attuazioni pratiche. Io ho chiesto di farla in tempi brevissimi, non in sei mesi perché allora il Governo non sarà più operativo, ho chiesto di farla in due mesi»

Pro e contro nel mondo delle imprese
A distanza, hanno poi preso posizione sull'ipotesi Monti Bis anche altri esponenti dell'economia nazionale, come l'amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, secondo cui «I politici sanno, Monti compreso, che serve una legittimazione democratica, perchè queste sono le regole democratiche». «È tutto ancora da fare, però se c'è la volontà si può fare tutto, ha invece dichiarato il presidente e Ad della Brembo, Alberto Bombassei, sempre a margine dell'assemblea di Confindustria Bergamo: «Le dichiarazioni fatte da Montezemolo e da altri a favore di Monti personalmente le giudico molto positive».

I contrari bipartisan
Le parole di Squinzi sulla prospettiva di un Monti Bis - ipotesi lanciata ieri da Fini, Casini e Montezemolo - sono state solo le prime di una lunga serie di interventi a favore e contro questa ipotesi da tutto l'arco politico. Tra i contrari il senatore Pdl Altero Matteoli - «Chi non si presenta davanti agli elettori non é legittimato a guidare il governo del Paese - e il collega Nicola Latorre, del Pd. «Monti - ha sottolineato Latorre - ha svolto un lavoro prezioso per l'Italia, evitando al Paese di precipitare nel baratro. Le elezioni non saranno una seduta spiritica in cui evocare l'anima di chi non c'é. Saranno l'inizio di una nuova fase in cui torna centrale la politica democratica e governerà chi ha il consenso degli elettori».

I "montiani" nel Pdl
Nelle ultime ore, a crescere è stata soprattutto il consenso per un Monti2 nelle file del Pdl. Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati, è convinta che «Alla fine dei giochi le vere opzioni saranno tra Monti, Bersani e Grillo. Sarà quindi naturale la scelta di chi crede realmente nei valori liberaldemocratici. L'Italia ha bisogno di recuperare il tempo perduto, le occasioni sprecate e può farlo solo con un programma serio e realizzabile, che é già scritto». Sulla setssa linea Il deputato Giuliano Cazzola: «È singolare che il Pdl preferisca un esecutivo Bersani-Vendola (ovvero Camusso-Landini) piuttosto che la continuità dell'attuale esperienza di governo con Mario Monti premier anche nella prossima legislatura».

Riccardi (Cooperazione): «Sì ad un bis, ma passaggio lungo»
Nelle fila del governo, il ministro della Cooperazione Adrea Riccardi è tra i primi a schierarsi a favore di un rinnovo dell'incarico all'attuale premier:, anche se, ricorda, sono molti i fattori da considerare: «bisogna prima vedere se si fa la riforma elettorale che il Presidente della Repubblica continua a chiederci. Bisogna vedere come vanno le elezioni, poi il Presidente della Repubblica e chi sarà chiamato come premier. Mi pare ci sia un bel passaggio lungo». A chi gli ha chiesto quale sia la prospettiva, in vista del 2013, in termini politici, per i cattolici, il ministro ha quindi risposto: «credo che abbiano fame di impegnarsi, perché vedono la crisi del Paese. Naturalmente non penso a un partito cattolico, penso alla presenza di cattolici un pò ovunque, anche se forse in alcune parti ci sarà di più un addensamento dei cattolici».

L'opinione del fronte sindacale
Scontato, o quasi, il no che arriva da Susanna Camusso, leader Cgil, a margine di una riunione della Cgil Veneto a Mestre: «Abbiamo detto in tutte le salse che siccome non ci é noto il Monti uno é difficile fare Monti-bis. E che c'é una stagione giusta che é quella della campagna elettorale, dunque chi vuole governare si presenti e presenti il suo programma».

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