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Questo articolo è stato pubblicato il 02 ottobre 2012 alle ore 16:36.

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L'ex capogruppo del Pdl alla Regione Lazio, Franco Fiorito, è da questa mattina nel carcere di Regina Coeli. Dalla villa al Circeo alla jeep da 35mila euro, ecco tutte le accuse al Batman di Anagni.

L'accusa di peculato
Fiorito, soprannominato Batman, è accusato di peculato per aver dirottato oltre 1 milione e 300mila euro dalle casse del Pdl al consiglio regionale su una dozzina di conti correnti personali (in Italia e all'estero). Il tutto attraverso oltre 180 bonifici (ma complessivamente il denaro oggetto delle indagini, ammonta a circa 6 milioni). In un solo giorno, il 2 luglio scorso, Fiorito ha versato 100mila euro provenienti dai conti del gruppo del Pdl alla Regione Lazio sui suoi conti correnti, attraverso 6 bonifici nazionali e 7 esteri. «Si tratta - scrive il Gip Stefano Aprile nell'ordinanza d'arresto – del capitolo finale della preordinata azione di spoglio posta in essere da Fiorito» fin dall'assunzione della carica. «Un'accelerazione che si spiega agevolmente - dice ancora il Gip - con l'approssimarsi della scoperta delle ruberie».

La vacanza in Sardegna
Numerose le operazione finite nel mirino degli inquirenti perché «non rientrano nelle situazioni nelle quali la finalità della spesa pubblica è contestabile, ma si tratta invece di chiare appropriazioni di denaro pubblico mirate intenzionalmente a realizzare un proprio esclusivo vantaggio patrimoniale». Tra le spese a fini personali effettuate da Fiorito i magistrati inseriscono i 29mila euro pagati con due bonifici dal conto corrente del gruppo Pdl alla Pisana per una vacanza di dieci giorni in lussuosissimo resort in Sardegna. I pm non credono alla versione di Fiorito che giustifica quell'operazione con il limite di pagamento della sua carta di credito. Né alla versione di Fiorito stesso e del suo ex capo di segreteria Pierluigi Boschi in base alla quale i soldi sarebbero stati restuiti al partito un anno dopo in contanti e impiegati per le spese del gruppo.


La jeep da 35mila euro e la caldaia
Tra gli acquisti sotto la lente degli inquirenti perché privi di attinenza con l'attività politica del gruppo del Pdl, ci sono anche una caldaia per la villa al Circeo e una Jeep Wrangler acquistata durante l'emergenza neve a Roma (il 13 febbraio scorso) per un valore di 35mila euro. Ma anche spese nei grandi centri della grande distribuzione (1.330 euro presso Unieuro a Roma il 4 aprile 2012).

Arredi e stoffe per le sedi del partito
Oppure accessori per bagno comprati per la sede del partito di Anagni e Frosinone e la stoffa delle tende da apporre nelle medesime sedi. «Come se gli arredi di una sede locale del partito politico - ragiona il gip Aprile – corrispondano agli scopi istituzionali del Gruppo consiliare istituito presso il Consiglio Regionale della Regione Lazio». Il giudice poi così prosegue: «Non é il caso di dilungarsi sulla disamina degli acquisti presso note boutique del centro di Roma, salvo a voler ritenere che rientrino nel concetto di corretto funzionamento dell'organo assembleare gli abiti e le penne di marca».

La villa al Circeo costata 800mila euro
Gli inquirenti sospettano che la stessa villa al Circeo, acquistata per 800mila euro, sarebbe stata pagata nella parte in contanti (non registrata) di 200mila euro,con i fondi del Pdl. «Gli ingenti trasferimenti di denaro del Gruppo Pdl a favore dei conti correnti personali di Fiorito e i vari prelievi, anche per contanti, dallo stesso effettuati sui conti del gruppo Pdl - è scritto nell'ordinanza - rendono verosimile ritenere che la provvista utilizzata per pagare l'intero prezzo della villa sia comunque proveniente dai delitti contestati».

Vendita anomala di Suv e Smart
Sotto osservazione anche il passaggio del suv Bmw e di una Smart dal gruppo Pdl alla Regione Lazio a Franco Fiorito. Un'operazione in cui l'ex capogruppo risulta sia venditore che acquirente, dopo le dimissione del luglio scorso. Le due autovetture furono comprate proprio da Fiorito quando era invece capogruppo. Per la procura, tale compravendita appare anomala. Su queste due auto gli esperti nominati dal partito per la gestione del passaggio di consegne tra Fiorito e Battistoni hanno annunciato l'avvio di una azione giudiziale per la restituzione dei due mezzi.


Uso incontrollato di assegni, carte e bancomat
Da parte dell'ex capogruppo Pdl (del quale è stata accertata la proprietà di tre immobili a Tenerife e di cinque conti correnti in Spagna) si registra inoltre, secondo i magistrati, un «utilizzo incontrollato» di carte di credito, bancomat e assegni. Tanto che «molte spese, per quanto si è finora potuto verificare, non trovano corrispondente giustificazione contabile».


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