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Questo articolo è stato pubblicato il 03 ottobre 2012 alle ore 14:19.

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Un momento del processo a Paolo Gabriele, primo a destra nella foto (Ansa)Un momento del processo a Paolo Gabriele, primo a destra nella foto (Ansa)

Con le deposizioni di quattro membri della Gendarmeria, si è concluso oggi l'esame dei testi nel processo a Paolo Gabriele, accusato di furto di documenti riservati del Papa. Al termine, l'udienza è stata rinviata a sabato prossimo per la requisitoria dell'accusa e l'arringa della difesa, cui seguiranno camera di consiglio e sentenza. Il processo dovrebbe concludersi dunque il 6 ottobre con una sentenza di condanna.

Sono «un migliaio» i documenti di «interesse», «tra fotocopie e originali», trovati dai gendarmi vaticani in casa di Paolo Gabriele, nella perquisizione fatta il 23 maggio, il giorno in cui l'ex maggiordomo del Papa è stato arrestato per furto aggravato di documenti riservati della Santa Sede. A raccontarlo è stato Silvano Carli, uno dei gendarmi che partecipò alla perquisizione, ascoltato oggi dal tribunale vaticano.

Con Carli oggi la magistratura vaticana ha ascoltato altri tre gendarmi - Luca Cintia, Stefano de Santis e Luca Bassetti - concludendo così le audizioni ai testi. I gendarmi hanno confermato di aver sequestrato da casa di Paolo Gabriele «centinaia di migliaia» di documenti, che hanno riempito 82 scatoloni da trasloco (approssimativamente 50x60 cm), due grandi buste gialle e due borse di pelle nera. Tra di essi, appunto, un «migliaio» di fogli relativi - ha detto De Santis - a documenti del Papa, della segreteria di Stato, delle congregazioni vaticane e dei pontifici consigli, sulla «privacy e la vita famigliare» del Papa, «lettere scritte da cardinali al Papa per fare proposte o chiedere consigli», «risposte del Papa ai cardinali», «documenti con firma autografa del Papa», «documenti cifrati», «documenti con la scritta in tedesco "da distruggere"». Insomma, «molti più documenti di quelli usciti nel libro» di Gianluigi Nuzzi Sua Santità . Carli ha aggiunto che vi erano anche documenti di «personaggi politici».

Ora, dunque, l'udienza è rimandata a sabato 6 novembre alle 9.00 con il calendario seguente: requisitoria del "promotore di giustizia" (pm) Nicola Picardi, arringa dell'avvocata del maggiordomo, Cristiana Arru, repliche, ultima parola a Paolo Gabriele. Poi si dovrebbe riunire la camera di consiglio per la sentenza.

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