Ddl diffamazione in aula martedì, se avrà l'ok della commissione Giustizia

Il Ddl sulla diffamazione a mezzo stampa approderà in Aula al Senato
martedì prossimo, ove concluso l'esame in Commissione. A stabilirlo è stata la Conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama, come ha riferito in Aula dal presidente di turno, Vannino Chiti. Ieri il provvedimento aveva subito una brusca frenata con il ritorno del provvedimento in sede referente alla commissione Giustizia del Senato, dopo la revoca della sede deliberante chiesta da sei senatori (Franco Bruno di Api-Fli, Marco Perduca Radicali, Vincenzo Vita del Pd, Luigi Vimercati del Pd, Luigi Li Gotti dell'Idv e Gerardo D'Ambrosio del Pd).

Al ddl è legato il futuro di Sallusti
Al provvedimento è legato anche il futuro del direttore del Giornale, condannato a 14 mesi di reclusione per un articolo scritto da Renato Farina, perchè l'abolizione del carcere per i giornalisti farebbe cessare, in base al principio del favor rei, gli effetti anche della sentenza che lo riguarda.

Si lavora per l'aggravante in caso di «diffamazione organizzata»
I relatori Filippo Berselli (Pdl) e Silvia Della Monica (Pd) lavorano a un nuovo emendamento che sarà votato domani in grado di accogliere alcune ipotesi avanzate in commissione. La modifica più rilevante, spiegano i relatori, é l'introduzione dell'aggravante per i casi di «diffamazione organizzata«, a causa dell'impossibilità di introdurre un vero e proprio reato di dossieraggio. Si correggono le norme per
internet: la diffamazione vale solo per i siti di testate giornalistiche. Berselli parla di lavoro «imponente« della commissione: «Non abbiamo fatto un ddl di un unico articolo con scritto "Sallusti non deve andare in carcere"».

Ieri il senatore del Pd, Vincenzo Vita (che ieri ha votato la revoca della deliberante) aveva paventato il rischio che con la scusa di trovare una soluzione immediata al caso Sallusti si arrivasse a una vera e propria «stretta alla libertà di informazione e ai siti web».

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