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Questo articolo è stato pubblicato il 19 ottobre 2012 alle ore 13:38.

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«Shape you life!», in italiano "modella la tua vita!". Il titolo della prossima mostra in programma al Maxxi, il museo nazionale delle Arti del 21° secolo di Roma sembra ispirare anche le ultime scelte della prossima presidente del museo, l'onorevole Giovanna Melandri, appena indicata dal ministro della Cultura Lorenzo Ornaghi, tra molte polemiche, prossimo vertice della Fondazione Maxxi. Oggi, in vista dell'insediamento, l'ex ministro dei Beni culturali dei governi D'Alema «ha comunicato all'onorevole Dario Franceschini, capogruppo alla Camera del Pd, di aver avviato le procedure per le dimissioni da parlamentare». Quindi, Melandri ha confermato la sua intenzione di dimettersi dall'incarico di parlamentare con una telefonata al presidente della Camera Gianfranco Fini.

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Nomina "paracadute"? Centrodestra all'attacco
Il passo indietro dall'incarico parlamentare dell'onorevole Melandri, in vista della confernza stampa che martedì prossimo vedrà lo stesso Ornaghi presentare il suo insediamento alla testa della Fondazione, segue a due giorni di prese di posizione inferocite di molti esponenti politici, soprattutto del centrodestra, che hanno bollato la scelta del ministro come «politica e non tecnica», che offre un comodo «paracadute» ad un esponente politico di cui è incerta la ricandidatura (è al suo terzo mandato parlamentare, che secondo lo statuto Pd dovrebbe costituire il limite massimo). Inutile anche la difesa del ministro, che ha spiegato di aver puntato sulla «competenza» di Melandri (promotrice della legge istitutiva del Centro per la documentazione e la valorizzazione delle arti contemporanee, primo nucleo del MAXXI).

Melandri: polemiche una «miseria politica»
Sulla stessa linea anche la diretta interessata: «Io interpreto la mia funzione in chiave puramente istituzionale. Il museo Maxxi è nato da una legge, la 273, firmata da me nel 1999, quando ero ministro della Cultura. Tutto il resto è miseria. Miseria di una politica che non riconosco». Il ministro, conclude, «mi ha chiesto di aiutarlo e di rilanciare il museo. Ha fiducia nel mio profilo internazionale e lo ringrazio, lavorerò con passione».

La polemica continua
Ma le dimissioni annunciate dall'onorevole Melandri non bastano a placare la rabbia del centrodestra. Per il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri; la decisione di lasciare il Parlamento «non cambia la sostanza delle cose. Siamo convinti che il ministro Ornaghi nel nominarla alla presidenza del Maxxi abbia fatto una scelta sbagliata sia politicamente sia professionalmente. Per questa ragione il governo blocchi la nomina, altrimenti saremo costretti ad opporci con vigore a questa selvaggia lottizzazione». Per un altro senatore Pdl, Alberto Balboni, le dimissioni di Melandri sono «Giuste e doverose», e confermano «tutti i dubbi e le critiche giunte in queste ore dopo la sua nomina al Maxxi». Confermato anche il «grave caso di poltronismo», uno «scandalo rosso», a cui il governo «ha prestato, purtroppo, il suo fondamentale sostegno».

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