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Questo articolo è stato pubblicato il 25 ottobre 2012 alle ore 15:59.

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Fabio Pizzul (dal sito: fabiopizzul.com)Fabio Pizzul (dal sito: fabiopizzul.com)

Al Pirellone è il giorno della verità. E il futuro della consiliatura è nelle mani, più di altri, della Lega, unico partito a non aver sottoscritto il maxi emendamento per la modifica della legge elettorale appoggiato da tutte le forze politiche. Il Carroccio ha presentato 19 emendamenti, in particolare per chiedere l'ineleggibilità dei condannati in primo grado di giudizio. Mentre Sel, Udc e Pensionati hanno depositato oltre 1.600 emendamenti cautelativi, destinati a essere ritirati non appena verrà approvato il maxiemendamento. «Sono curioso di capire cosa succederà», ammette Fabio Pizzul, in pole position nel Pd per la corsa alle primarie lombarde (sempre che ci siano, dati i tempi stetti).

Pizzul non alza la mano per candidarsi, precisa di non smaniare «per nulla» ma ammette che le sollecitazioni arrivate da più parti siano una gratificazione. E per ora guarda al prossimo passo, quello di fine consiliatura.

Il nodo cruciale resta la Lega, anche se Formigoni ieri ha annunciato che con oggi il consiglio chiude
«Sì, se la Lega sceglie la linea dell'ostruzionismo allora scioglieremo subito il consiglio. Sempre che il Pdl mantenga la promessa e consegni le firme per le dimissioni dei suoi consiglieri. Ma se la Lega fosse disponibile a discutere, allora in poche ore potremo modificare la legge elettorale. In ogni caso anche se le firme per le dimissioni dei consiglieri Pdl non ci dovessero essere, il consiglio non potrà andare avanti oltre una decina di giorni»

Per essere al suo primo incarico politico-istituzionale, si è trovato alle prese con una situazione particolarmente difficile
«Non immaginavo una consiliatura così complicata, anche perché credo che fatti di questo genere e di tale gravità non abbiano precedenti in Lombardia. Per questo vogliamo che finisca il prima possibile e che si torni a votare»

Ci sono errori a suo avviso che Roberto Formigoni avrebbe dovuto evitare?
«Lui sostiene di non averne fatti. Ma sbagli ci sono stati, a partire da una centralizzazione progressiva a una spiccata tendenza gestionale, unita a una chiusura rispetto ai territori a difesa di interessi anche legittimi ma non corrispondenti a tutta la regione. E poi non sono state valorizzate abbastanza le qualità presenti in Lombardia. Quanto alla sanità è stato creato uno squilibrio consentendo alle strutture private di guadagnare di più e lasciando alla sanità pubblica le briciole»

Quali sono le priorità del centrosinistra se arriverà al governo nella Regione?
«Valorizzare tutte le forze che esistono in Lombardia, economiche, sociali e culturali, è ora di dire basta a una situazione appiattita sulle logiche di pochi. E poi sì al policentrismo, lasciando spazio alle energie e alle qualità nelle province lombarde che in questi anni sono state marginalizzate. Ma la Lombardia deve anche tornare a valorizzare il suo ruolo a livello italiano verso l'Europa, perché in questi anni la Lega le ha impedito di essere il motore che aggancia l'Europa».

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