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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2012 alle ore 16:15.
L'ultima modifica è del 26 ottobre 2012 alle ore 14:00.

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Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato la nuova legge elettorale e si è sciolto alle ore 16.58, dopo che è stata raggiunta la quota limite di 41 consiglieri, utile per fare cessare la legislatura. Ultimo a firmare il consigliere Franco Spada (Idv), risultato decisivo dopo essere stato in carica per sole 6 ore, essendo stato il sostituto di Gabriele Sola, le cui dimissioni sono state accolte questa mattina.

La nuova legge elettorale è passata con 75 sì e 1 no. Oltre all'abolizione del listino, sono state approvate la rappresentanza territoriale delle province, il numero massimo di 80 consiglieri, il limite dei due mandati per il presidente della Regione e il premio di maggioranza. Le modifiche sono state apportate grazie a un maxi emendamento presentato, da Pdl e dall'opposizione, al progetto di legge del Pd.

Le opposizioni erano da tempo pronte alle dimissioni. E oggi dei 26 consiglieri Pdl presenti alla seduta 23 si sono detti disposti a fare altrettanto, gli altri 3 si sono astenuti dopo che il capogruppo del Popolo della Libertà Paolo Valentini, ha messo al voto la linea del partito. Anche la Lega si è messa sulle posizioni degli alleati di governo in Lombardia e ha chiesto in aula che venisse approvata in due ore la legge elettorale, poi «ci dimetteremo anche noi e si va a casa» ha detto il capogruppo Stefano Galli.

Già nelle prime di questa mattina Roberto Formigoni aveva riferito di aver parlato «con il ministro Cancellieri che mi ha confermato, alla luce dello scioglimento del consiglio oggi, che il Governo fisserà la data delle elezioni in una domenica compresa tra 16 dicembre e il 27 gennaio 2013», dice il Governatore. Che ai cronisti ha spiegato di aver preannunciato al ministro dell'Interno che oggi si scioglierà l'assemblea. Per il governatore é «interesse dei cittadini avere prestissimo un governo regionale» eletto.

Formigoni ha stretto la mano al consigliere regionale del Pd Fabio Pizzul, indicato come uno dei possibili candidati per il centrosinistra alle elezioni anticipate, dopo che quest'ultimo ha rassegnato le dimissioni.
E ha sottolineato l'unità del Pdl in questa decisione mostrando ai cronisti un messaggio che gli aveva inviato il coordinatore regionale del Pdl Mario Mantovano. «Silvio favorevole a chiudere oggi con la nuova legge elettorale - è il testo - ti ha cercato». «Voi parlavate di spaccatura - ha commentato il Governatore - c'è una unità perfetta del partito».

I rapporti con gli (ex) alleati governo restano tesi. La Lega nord, ha detto il presidente della Lombardia «ha tradito l'accordo del 2010 e risottoscritto due settimane fa. Di fronte a questi ripetuti tradimenti non mi sono perso d'animo e ho agito nell'interesse dei cittadini». Mentre per il leghista Matteo Salvini a questo punto «il problema è con chi parlare nel Pdl». «Stiamo lavorando al programma», dice il segretario nazionale della Lega lombarda, «abbiamo il candidato Maroni, chi ci sta ci segue». Disposti a parlare «con tutti, ma non con Formigoni».

E Filippo Penati (gruppo misto ex Pd) con le dimissioni di oggi conferma il suo addio alla politica. «Da oggi ho scritto la parola fine al mio impegno politico, torno a essere un comune cittadino». Quanto ai democratici, secondo l'ex presidente della Provincia di Milano «sbagliano se non convocano le primarie» per scegliere un candidato in vista delle elezioni anticipate.

«Se ci saranno i tempi vorremmo fare le primarie, e inizieremo da subito a lavorare per costruire il nostro percorso verso le elezioni», ha detto il consigliere regionale del Pd e segretario regionale lombardo del partito, Maurizio Martina.

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