Sicilia alle urne. Da Cancelleri a Cateno De Luca, la carica dei peones che puntano a Palazzo Normanni
I siciliani sceglieranno il presidente di Regione domenica e lunedì, ma tutti i sondaggi e gli osservatori hanno da tempo chiarito che il puzzle sarà difficile da comporre e i due poli rischiano di uscire malconci dalla battaglia
di Nino Amadore27 ottobre 2012
7. Gianfranco Micciché (Grande Sud-Mpa-PdS-Fli-Ppa)

Gianfranco Micciché (Ansa)
È l'unico che in piena campagna elettorale ha convocato i giornalisti per presentare un disegno di legge, pronto per essere approvato, sulla sburocratizzazione. Si è portato avanti con il lavoro. per il resto, pur dovendo respingere un giorno sì e l'altro pure l'accusa di un accordo segreto con Crocetta (il patto del Crocché) che prevede scambio eventuale di voti o accordi all'Ars, il pupillo di Marcello Dell'Utri, tra i fondatori di Forza Italia in Sicilia, l'artefice del 61 a 0 che nel 2001 diede il pienone in Sicilia al Partito di Berlusconi, ha puntato tutto sul sicilianismo e sulla forza del Sud. Particolarmente piccante nei giudizi sui suoi ex compagni di partito del Pdl non ha risparmiato critiche anche aspre a Silvio Berlusconi. E' protagonsita di gaffe o, se volete, dichiaarazioni un po' provocatorie. Come quella che riguarda il nome dell'aeroporto di Punta Raisi (sua vera e propria ossessione si direbbe): ancora all'inizio di questa campagna elettorale si è chiesto perché non si cambia nome a un aeroporto che si chiama Falcone e Borsellino. Dal suo punto di vista non sarebbe un buon biglietto da visita per la Sicilia.
Sposato, tre figlie, 58 anni, Micciché è stato sottosegretario ai Trasporti nel '94, vice ministro dell'economia nel 2001, ministro per lo sviluppo nel 2005. Dal 2006 al 2008 Presidente dell'Ars. Nel 2008 è stato rieletto in Parlamento e fino al 2011 è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Cipe: qui si consuma la sua grande rottura con il Pdl e in particolare con l'ex ministro dell'economia Giulio Tremonti che per Micciché è il vero artefice della sottrazione di risorse alla Sicilia e al Mezzogiorno a vantaggio del Nord. Il 30 ottobre 2010 fonda Forza Sud, che nel 2011 è diventato Grande Sud. Il Movimento arancione conta attualmente 10 deputati e 4 senatori. Tra i punti del suo programma, oltre alla lotta alla burocrazia di cui si è detto, l'avvio di nuovi rapporti con l'Unione Europea e con lo Stato, migliorare l'uso dei Fondi strutturali provenienti dalla Ue, un piano di sviluppo rurale-tutela dell'identità di prodotto.
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