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Questo articolo è stato pubblicato il 26 ottobre 2012 alle ore 07:06.

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I danni
Gli effetti più evidenti del terremoto si sono registrati a Mormanno, dove è stato deciso di evacuare l'ospedale e di chiudere le scuole per due giorni, e in altri centri come Laino Borgo, dove è stata sgomberata una casa di riposo per anziani, Altomonte e Rotonda. Oltre all'ospedale, a Mormanno, al momento, risultano danni anche a case e ad una strada che collega il centro del Pollino a Campotenese. Tanta la paura e la gente è scesa per strada anche a Cosenza.

Alcuni crolli si sono verificati anche ad Altomonte, il sindaco Gianpietro Coppola, ha disposto la chiusura delle scuole in attesa delle verifiche statiche sulle strutture. In particolare sono crollate due abitazioni già evacuate perchè danneggiate dal sisma del maggio scorso. Crollati anche cornicioni nel centro storico. Danneggiati il centro sanitario e il campanile della chiesa di Santa Maria della Consolazione. I segni del terremoto si notano già lungo la strada che collega Mormanno con l'autostrada Salerno - Reggio Calabria. Sull'asfalto sono tanti i pezzi di roccia che si sono staccati dai costoni laterali in seguito alla scossa di terremoto.

Scuole chiuse
La maggior parte dei sindaci dei paesi del versante potentino del Pollino ha disposto la chiusura delle scuole e sono in corso verifiche sugli edifici, sulle reti elettriche ed idriche e sulla viabilità, in particolare sul tratto lucano, compreso tra gli svincoli di Lagonegro e Lauria (Potenza) dell'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.

Gabrielli: Nessuno può dire che questa sia l'ultima scossa
«Stiamo verificando la situazione. Ovviamente é stato un evento significativo, ma al momento non contiamo né feriti né morti mentre per i danni e tutto in via di definizione» È quanto ha spiegato a Tgcom24 il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, durante il suo sopralluogo a Mormanno. Sulla natura dell'evento sismico aggiunge: «Non é l'epilogo degli sciami passati e non vorrei che passasse quest'idea fuorviante. Nessuno può dire che questa sia l'ultima scossa. La capacità di risposta e attenzione di questo territorio deve rimanere alto. Resta lo stato di allerta, qui c'é uno sciame che dura da diverso tempo che ha preparato queste persone e il tanto lavoro che é stato fatto trova riscontri confortanti».

Croce Rossa al lavoro
I volontari della Croce rossa stanno lavorando in collaborazione con la centrale operativa del Servizio di urgenza ed emergenza medica 118 di Cosenza. Anche il comitato provinciale di Cosenza della Croce rossa ha attivato le squadre e gli equipaggi di Scalea a Castrovillari.

Le prime testimonianze
«Noi a casa non ci torniamo. È stato terribile e abbiamo troppa paura. La casa ha tremato ed abbiamo temuto che da un momento all'altro ci crollasse addosso. Abbiamo preso le poche cose che siamo riusciti a trovare e ci siamo precipitati in strada. Eravamo preparati dopo le tante scosse degli ultimi mesi ma non pensavamo che potessimo vivere momenti così terribili». Carmelo Parlato è un brigadiere dei Carabinieri in pensione. Come la gran parte degli abitanti di Mormanno ha trascorso la notte in auto. Una scossa che ha rappresentato l'apice di uno sciame sismico che si protrae da oltre due anni e che ha registrato oltre 2.000 episodi.

Nessun danno nelle zone di campagna
Non ci sono danni nelle abitazioni di campagna nella zona di Mormanno. I carabinieri hanno raggiunto tutte le zone per verificare la situazione ed hanno riscontrato che c'è stata solo tanta paura tra le persone che vivono nelle zone isolate. Il comandante provinciale dei carabinieri di Cosenza, colonnello Francesco Ferace, è in stretto contatto con tutti i militari che hanno effettuato i sopralluoghi. «Abbiamo avuto - ha detto Ferace - una buona notizia dalle zone di campagna dove non si sono verificati danni alle strutture. Le persone hanno avuto paura ma al momento non ci sono problemi».

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