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Questo articolo è stato pubblicato il 27 ottobre 2012 alle ore 19:30.
L'ultima modifica è del 27 ottobre 2012 alle ore 13:20.

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«Confermo la mia decisione di non presentarmi come candidato alla presidenza del Consiglio in modo da facilitare l'alleanza di tutti i moderati in un unico rassemblement». Lo ha detto l'ex premier Silvio Berlusconi nel corso di una conferenza stampa a Villa Gernetto. «Resto però in campo, continuerò a essere presidente del mio movimento. Intendo dedicare la massima parte del mio tempo al mio Paese e continuare nell'opera di modernizzazione e cambiamento con cui mi sono presentato agli italiani nel 1994». «Confermo che nel nostro partito ci saranno le primarie», ha aggiunto.

IL GOVERNO MONTI E LA SPIRALE RECESSIVA
Il Governo dei tecnici, «ebbe per nostro preciso invito
il compito di cambiare la Costituzione. Ma nessuno di questi cambiamenti è stato presentato». «Il Governo dei tecnici ha introdotto misure che portano l'economia in una spirale recessiva» e «ha adottato al 100 per 100 le indicazioni della Germania egemone, anche sul piano dell'economia». Quanto a Monti, «se crederà di partecipare alle elezioni e di farsi eleggere come candidato premier potrà svolgere il ruolo di presidente del consiglio».

DECIDEREMO SE TOGLIERE LA FIDUCIA
«Dobbiamo mettere nella bilancia da un lato il fatto che le iniziative del Governo» stanno portando il Paese in «una spirale recessiva e dall'altro il fatto che con la sfiducia al Governo si avrebbe una situazione che potrebbe essere interpretata in un modo dal mondo della finanza e che si anticiperebbe di poco la data delle elezioni», ha spiegato Berlusconi, annunciando che «nei prossimi giorni esamineremo la situazione e decideremo se sia meglio togliere immediatamente la fiducia a questo governo o conservarla dato l'arrivo delle elezioni».

L'ESTORSIONE FISCALE
Sul piano fiscale, Berlusconi parla di «estorsione fiscale»,
con gli italiani «spaventati da questo sistema violento del trattamento dei contribuenti». «Non si deve mai più aumentare la pressione fiscale», ha poi chiarito. «L'abrogazione dell'Imu e l'impegno» a non mettere mai alcuna tassa sulla casa, che costituisce «il pilastro sicuro per ogni famiglia», è uno dei punti del programma politico di Berlusconi.

LA GERMANIA E I SORRISI DI MERKOZY
«La Germania ha forzato il Consiglio dei capi di Governo
ad alcune decisioni che io non ho mai condiviso». Così Berlusconi torna sulle decisioni prese quando ancora era presidente del Consiglio. «Con quei sorrisi la Merkel e Sarkozy tentarono l'assassinio politico della mia credibilità internazionale».

IL CALCOLO DEL PIL SOMMERSO
«Il nostro Pil emerso deve essere sommato al Pil sommerso,
è una caratteristica della nostra economia, è prodotto. Così noi si andava a oltre 2mila miliardi di Pil e si scendeva sotto il 100% del debito», ha detto Berlusconi, che ha spiegato che con questo conteggio «l'Italia si pone al secondo posto per solidità economica dopo la Germania». Per questo motivo imporre all'Italia misure rigide volute dal Fiscal compact «significa portare l'economia alla recessione».

LA «MAGISTOCRAZIA»
Durante la conferenza stampa di Villa Gernetto,
l'ex capo del Governo ha puntato il dito contro una sentenza «inaspettata, incredibile e intollerabile» dove «vengo presentato come un individuo dotato di una particolare capacità naturale a delinquere. Non credo di poter accettare una cosa del genere - ha evidenziato ancora Berlusconi - credo che si sia passato il limite». «La giustizia non può andare avanti così. Questa non è più una democrazia. È una dittatura dei magistrati. È una magistratocrazia»,

LE DICHIARAZIONI DELLA TARDA MATTINATA AL TG5
«Delle conseguenze ci saranno. Mi sento obbligato a restare in campo per riformare il pianeta giustizia perchè ad altri cittadini non capiti ciò che è capitato a me», ha detto Silvio Berlusconi al Tg5, dopo la condanna di ieri con l'interdizione dai pubblici uffici.

«A Roma la Cassazione mi ha assolto con formula piena sulla stessa materia. Come mai non si è tenuto conto di questo? Forse il giudice Davossa è molto prevenuto contro di me. O forse in tutto questo si devono trovare delle spiegazioni di natura politica», ha aggiunto Berlusconi.

«Quella contro di me è un'ipotesi fantascientifica per evadere l'1% delle imposte» comunque versate, dice Berlusconi. «Tra il 2006 e il 2010 ho versato 5,44 miliardi. Nessun gruppo versa tanto» dice Berlusconi sostentendo che nel 2002 gli vengono contestati evasioni per «4,9 milioni di euro contro i 365 versati dal mio gruppo all'Erario» ed analoga è la proporzione nel 2003.

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