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Questo articolo è stato pubblicato il 04 novembre 2012 alle ore 19:59.

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Il duro attacco di Beppe Grillo a Matteo Renzi ha un sapore tutto politico se non propagandistico. A guardare i numeri del bilancio del Comune di Firenze non pare proprio che la città sia sommersa dai debiti come provocatoriamente affermato da Beppe Grillo.

Il debito? A 753 milioni, ma patrimonio a 1,7 miliardi
I debiti totali a fine 2011 assommano infatti a 753 milioni (+50 milioni sul 2010) ma si confrontano con un patrimonio netto di 1,76 miliardi e un patrimonio soprattutto immobiliare che vale circa 2 miliardi. Nessuno squilibrio finanziario per la città. Che invece può vantare su una liquidità crescente: a fine 2011 la cassa era a oltre 140 milioni cresciuta di 60 milioni dal 2010. Piuttosto è vero che Renzi paga caro i suoi debiti di finanziamento. Su quei 550 milioni di debiti gli interessi pagati sono quasi 25 milioni circa il 4,9%. Con i tassi mai così bassi come negli ultimi anni, Renzi potrebbe rimodulare al ribasso la sua spesa per interessi. E poi un po'come per molti comuni italiani anche Renzi ha a che fare con i famigerati derivati sul debito.

Dieci milioni di buco sui derivati
Quei derivati di copertura non coprono proprio nulla: il valore era negativo per 9 milioni a fine 2011 e per 10 milioni a fine 2010. Un inciampo.

Il conto economico è in rosso per 10 milioni
Il conto economico però si è chiuso in rosso nel 2011 per 10 milioni di euro. Rispetto ai disavanzi da centinaia di milioni di molti comuni ialiani Renzi può dirsi soddisfatto. A mandare in rosso il conto economico sono gli oneri finanziari e straordinari che hanno pesato nel 2011 per 29 milioni e si mangiano completamente il risultato di gestione operativo che era positivo (compresi i dividendi delle partecipate) per 19 milioni.

Il conto di entrate e spese
Ma su quali entrate può contare il bilancio del Comune? Le entrate definitive sono state l'anno scorso di 870 milioni. La parte del Leone la fanno quelle tributarie che da sole ammontano a 270 milioni, cui si sommano trasferimenti per 56 milioni. Ma il Comune sembra essere assai efficiente sui proventi extra-tributari che consentono di incassare oltre 200 milioni. Rallenta la corsa il processo di alienazioni e vendite di beni che stimato in 124 milioni nelle previsioni iniziali si è fermato a 52 milioni nel blancio definitivo. Dai mutui sul fronte delle entrate ecco arrivare altri 173 milioni di euro.
Ma dove finisce il ricco incasso del capoluogo toscano? La gran parte nelle cosiddette spese correnti che da sole valgono quasi 500 milioni di euro. In calo invece gli investimenti o meglio le spese in conto capitale che rispetto alle previsioni inziali di 163 milioni si sono quasi dimezzate a 92 milioni nel conto definitivo.
E per quanto riguarda le spese correnti si nota che dal 2009, anno d'insediamento di Renzi a Palazzo Vecchio, sono rimaste tutto sommato stabili. Erano 492 milioni nel 2009 sono state di 486 nel 2011. E di fatto però sugli impegni di spesa finiscono per assorbire il 73% della spesa complessiva. Ma quel che costa molto con i sui quasi 5mila dipendenti è la macchina comunale. Solo per il personale diepndente la città spende 192 milioni di euro in stipendi il 40% dell'intera spesa corrente. I servizi erogati impegnano solo 184 milioni, meno della spesa per il persoanle. In caduta invece le spese per investimenti che scendono a 74 milioni dai 93 milioni delle previsioni. Trasprti, istruzione, cultura e gestione del territorio vedono spesi almeno 60 di quei 74 milioni. Resta però il calo rispetto alle previsioni. Gli impegni di spesa realizzati sono stati infatti di 660 milioni sugli 868 milioni previsti inizialmente.

Il freno sugli investimenti
Insomma il Comune ha tirato la corda, su molto fronti, senza però incidere sulla spesa per il personale che continua a veleggiare sui 190 milioni l'anno.
Buona parte del merito dei bilanci in salute viene però non solo dalla contrazione degli investimenti, ma dalla pressione tributaria. Cioè è l'alto grado di tassazione che insiste sui fiorentini a garantire entrate più che soddisfacenti. Un dato che viene da lontano ed è un'eredità che Renzi ha preso a prestito. Già nel 2008 come rilevava lo studio sui conti di Firenze del Politecnico di Milano per conto della Fondazione Civicum, si rivelava che «L'imposizione fiscale, determinata dal Comune, è superiore alla media nazionale (526 €/abitante rispetto a 442 €/abitante)».
Quel dato non è granchè cambiato e dice che se Firenze ha un buon bilancio (rispetto a città in grave crisi di liquidità o debitoria come rispettivamente Napoli e Torino) lo si deve soprattutto alla magnanimità dei suoi abitanti, tanto prodighi verso il fisco locale. O meglio tanto tartassati.

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