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Questo articolo è stato pubblicato il 06 novembre 2012 alle ore 16:50.
L'ultima modifica è del 06 novembre 2012 alle ore 14:38.

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Altro che un'alleanza con l'ex magistrato. «Antonio Di Pietro ha la mia amicizia, ma il M5S non si alleerà nè con l'Idv, nè con nessun altro». Lo ha precisato Beppe Grillo, in un post pubblicato sul suo blog, in cui ha aggiunto: «Il M5S vuole sostituire il Sistema dei partiti con la democrazia diretta. In sostanza vuole la fine dei partiti basati sulla delega in bianco. Non tutti capiscono, non tutti vogliono capire, i più disinformano a pagamento sui giornali e nei salotti televisivi controllati dai partiti». Secondo Grillo è «indispensabile» una "guida for dummies" per tutti coloro che hanno «dubbi interpretativi, dietrologie, necessità di chiarimenti».

Il diktat sulla partecipazione alle trasmissioni tv
Tra le indicazioni contenute nella guida, quella sulle partecipazioni alle trasmissioni tv da parte degli eletti nel Movimento Cinque Stelle. Viene ribadita la posizione assunta con la polemica contro Federica Salsi: la guida, infatti, prevede che «non sono "vietate" interviste di eletti del M5S trasmesse in tv per spiegare le attività di cui sono direttamente responsabili. È fortemente sconsigliata (in futuro sarà vietata) la partecipazione ai talk show condotti abitualmente da giornalisti graditi o nominati dai partiti, come in Rai, Mediaset e La7».

Lerner, Fazio e Formigli: per Grillo sono «i pretoriani del sistema»
Nel mirino dell'ex comico, in particolare, i conduttori di talk show, definiti «truppe cammellate» e «fate smemorine». Per il comico, Gad Lerner, Fabio Fazio e Corrado Formigli sono «pretoriani del sistema»: «Chiunque sa che i giornalisti televisivi sono lì per grazia ricevuta (e stipendio ricevuto) dai loro editori- scrive Grillo sulla sua pagina Facebook e su twitter - e che i loro editori sono i partiti insieme alle lobby che li sostengono».

Ecco di seguito alcuni dei chiarimenti che Grillo ha sintetizzato nella Guida, definita nel blog:

Elezioni: limiti sulle dimissioni
Chi sta svolgendo un qualunque incarico elettivo non può dimettersi per concorrere ad altre cariche elettive (ad esempio: chi è consigliere non può candidarsi a deputato, chi è senatore non può candidarsi a sindaco).

Emolumenti: massimo 5mila euro per chi è eletto
Secondo le indicazioni fornite da Grillo nella "guida for dummies", gli eletti del M5S tratterranno per sé una parte degli emolumenti, oggi fissata in un massimo di 5.000 euro lordi, e restituiranno la rimanenza allo Stato.

Mandati: limite di due
Il M5S, chiarisce il leader del movimento, non candida chi ha svolto due mandati anche se interrotti.

Il rapporto con i movimenti
Grillo avverte: il M5S supporta e appoggia le istanze dei movimenti con obiettivi comuni, come è avvenuto per il no al nucleare, l'acqua pubblica, il No Tav e il No Gronda, eccetera.

Le primarie? No per le politiche
Nel M5S non ci saranno primarie (non si votano leader o leaderini) per le elezioni politiche, ma la scelta di portavoce per la Camera e per il Senato. Il loro compito sarà l'attuazione del Programma elettorale in stretta collaborazione attraverso la Rete con la gli iscritti.

Il programma? «Esiste»
Secomdo Grillo il programma del M5S esiste (chi dice il contrario mente) ed è visibile sul blog. Prima delle elezioni politiche sarà integrato e migliorato dagli iscritti al M5S attraverso una piattaforma online.

Remissione del mandato: serve informazione pubblica
L'ex comico chiarisce: il consigliere, il sindaco o il parlamentare non ha alcun obbligo di rimettere il mandato periodicamente (ad esempio ogni sei mesi). Nel caso questo avvenisse deve essere preceduto da un'informazione pubblica e dettagliata del suo operato sul portale del M5S con una votazione estesa a tutti gli iscritti del Comune e della Regione di rifermento, o dell'intero corpo elettorale in caso del Parlamento.

Grillo: non abbiamo incassato rimborsi
Il M5S, scrive Grillo, non ha incassato alcun rimborso elettorale per le regionali e non lo incasserà per le prossime politiche.

Votazioni: sì a proposte che aderiscono al programma
Nella Guida l'ex comico chiarisce che il M5S vota nei consigli comunali e regionali, e in futuro voterà in Parlamento, le proposte che aderiscono al Programma anche se presentate dai partiti.

Grillo: serve referendum sull'euro
L'ex comico ha poi rilanciato l'idea del referendum sull'euro. «La decisione di rimanere nell'euro - ha scritto il leader del Movimento 5 Stelle nel decalogo pubblicato sul suo blog - spetta ai cittadini italiani attraverso un referendum, questa è la mia posizione. Io ritengo che l'Italia non possa permettersi l'euro, ma devono essere gli italiani a deciderlo e non un gruppo di oligarchi o Beppe Grillo».

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