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Questo articolo è stato pubblicato il 08 novembre 2012 alle ore 14:38.

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La maggior parte delle Province italiane farà ricorso ai Tar contro i tagli ai bilanci varati dal Governo con la spending review. Lo ha annunciato il neopresidente dell'Upi, Antonio Saitta, spiegando che «si tratta di una decisione non più rinviabile, visto che i 500 milioni di tagli imposti alle Province non sono sopportabili». E le Province italiane, senza risposte dal Governo sui tagli a loro carico, chiuderanno i riscaldamenti nelle scuole e, conseguentemente, anticiperanno le vacanze di Natale per gli studenti. La linea é emersa oggi nel corso del direttivo dell'Upi.

Vacanze di Natale anticipate nelle scuole
«Con l'inverno alle porte non potremo togliere la neve dalle strade - ha proseguito Saitta - non abbiamo soldi per la manutenzione delle scuole né per metterle in sicurezza, non sappiamo come pagare le bollette di luce, gas, acqua, telefono. Se il Governo non ci ascolterà, a Natale saremo costretti a chiudere le scuole prima del tempo perchè non abbiamo soldi per pagare il riscaldamento delle aule». Le Province gestiscono 5.179 edifici scolastici di scuola secondaria, composti di 117.348 classi, che accolgono quasi 2 milioni e 600 mila alunni.

I tagli previsti dalla spending review non sono sopportabili
«La maggior parte delle Province ricorrerà al Tar» contro i tagli previsti dalla spending review «perchè sono insopportabili», ha continuato Saitta. «Cinquecento milioni di tagli ai bilanci per il 2012 e 1,2 miliardi per il 2013 ci impediscono di assicurare il mantenimento dei servizi essenziali ai cittadini: se il Governo non vuole ascoltarci faremo comprendere ai cittadini come questi tagli li priveranno dei loro diritti». A partire dalla scuola.

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