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Questo articolo è stato pubblicato il 10 novembre 2012 alle ore 14:15.

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(Reuters)(Reuters)

Claudio Sciarpelletti, tecnico informatico della segreteria di Stato vaticana imputato nel caso della fuga di documenti riservati della Santa Sede (Vatileaks), è stato condannato dal tribunale vaticano «per avere egli aiutato a eludere investigazioni» a quattro mesi, scontati a due mesi per l'assenza di precedenti. La pena è però «sospesa per un termine di cinque anni». L'informatico non andrà dunque in cella.

Il tribunale vaticano «dichiara l'imputato Claudio Sciarpelletti colpevole del delitto per avere egli aiutato ad eludere investigazioni», ha affermato il presidente Giuseppe Dalla Torre. I magistrati hanno quindi condannato il tecnico informatico a «mesi quattro di reclusione». Ma, «considerato lo stato di servizio e la mancanza di precedenti, diminuisce a mesi due» la condanna e «ordina che l'esecuzione della pena sia sospesa per un termine di cinque anni». Inoltre il tribunale ha disposto la sospensione della «menzione della condanna nel casellario giudiziario, finché non commetta altro«reato ed ha condannato Sciarpelletti al rifacimento delle spese processuali» e la restituzione a lui di 100 euro di cauzione.
Il promotore di giustizia Nicola Picardi, ricordando che il reato di favoreggiamento di cui era accusato Paolo Gabriele merita una pena fino a cinque anni, aveva chiesto quattro mesi scontati a due. L'avvocato di Sciarpelletti, Claudio Benedetti, aveva chiesto l'assoluzione.

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