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Questo articolo è stato pubblicato il 11 novembre 2012 alle ore 20:34.
L'ultima modifica è del 11 novembre 2012 alle ore 08:13.

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Nella foto Paula Broadwell (a sinistra) autrice della biografia sul generale David Petraeus, e Jill Kelley, ufficiale di collegamento presso il dipartimento di Stato al Central Command di TampaNella foto Paula Broadwell (a sinistra) autrice della biografia sul generale David Petraeus, e Jill Kelley, ufficiale di collegamento presso il dipartimento di Stato al Central Command di Tampa

La destinataria delle e-mail di minacce di Paul Broadwell, l'amante del generale americano David Petraeus, era una ufficiale di collegamento militare del Dipartimento di Stato. Lo scrive la stampa Usa. Dalla denuncia della donna è scattata l'inchiesta dell'Fbi e il conseguente scandalo che ha portato alle dimissioni del numero uno Cia. (Ansa)

Comincia ad emergere qualche spiegazione nello scandalo sessuale che ha travolto il Generale David Petraeus, il capo della Cia. Mancano ancora molti dettagli sulla tempistica e su alcuni dei personaggi coinvolti, ma il quadro comincia ad avere contorni più definiti e l'ipotesi di un complotto si allontana.

Presto si saprà di più sulla vicenda, perché le ramificazioni riguardano anche il Congresso, che quasi certamente farà audizioni. Cominciamo dai punti fermi. Petraeus ha deciso di rassegnare le dimissioni dalla Cia dopo che l'Fbi gli ha comunicato di conoscere i dettagli della sua relazione con Paula Broadwell, l'autrice della sua biografia, "All In, The education of General David Petraeus".

L'inchiesta è partita per caso e su istanza di una terza persona. Secondo la ricostruzione finora emersa, una donna, per ora sconosciuta, cominciò a ricevere mail minacciose dalla Broadwell. Non è chiaro se la Broadwell in quel momento fosse ancora legata al generale (la relazione a un certo punto si era interrotta) o quale fosse il rapporto dell'altra donna con lui, ma l'Fbi, tra febbraio e marzo scorsi cominciò a indagare e scoprì che la Broadwell aveva avuto un'intensa corrispondenza con Petraeus già l'anno prima.

La questione diventava una possibile violazione dei codici di sicurezza internet del Governo. Le reti militari e governative sono protette e dare accesso privilegiato a e-mail civili poteva esporre il sistema ad attacchi di hacker. Non è chiaro se la stessa Broadwell, una volta terminata la relazione, abbia cercato di entrare nelle mail del generale. L'inchiesta si è chiusa con un nulla di fatto: non sono state appurate violazioni criminali, né violazioni dell'integrità del sistema.

A quel punto solo molto recentemente, l'Fbi ha avvertito sia il generale Petraeus che James Clapper, capo dalla National intelligence agency, l'agenzia costituita nel 2004 per coordinare tutte le attività di intelligence. Petraeus, un uomo sposato da 38 anni con la moglie Holly, un esempio per le forze armate, ha capito che l'intera vicenda sarebbe diventata pubblica, distruggendo la sua reputazione e dando un «pessimo esempio» e ha deciso di agire d'anticipo.

L'Fbi infatti, per regolamento avrebbe dovuto girare il rapporto al Parlamento e le fughe di notizie sarebbero state inevitabili. È stato a quel punto, appena pochi giorni fa, che il generale ha deciso di dare le dimissioni.

La Casa Bianca, secondo fonti di stampa, sarebbe stata informata mercoledì e il presidente Obama inizialmente ha resistito all'idea delle dimissioni per una "semplice" questione sessuale. Poi ha capito: l'errore di fondo, l'aver avviato una relazione che poteva portare al possibile ricatto di un personaggio chiave per la sicurezza del Paese come Petraeus richiedeva una reazione forte.

Ora cercheremo di sapere altro: perché l'Fbi non ha rivelato prima alla Casa Bianca l'esistenza dell'inchiesta, ci sono state considerazioni elettorali? Quando si sono lasciati Petraeus e la Broadwell? Chi era la seconda donna?

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