Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 13 novembre 2012 alle ore 12:20.

My24
John Allen con David Petreaus (Ansa)John Allen con David Petreaus (Ansa)

NEW YORK – Lo scandalo Petraeus si allarga, il mistero si infittisce dopo altre rivelazioni gravissime: un altro generale, John Allen l'ex numero due di Petraeus, attuale capo delle forze armate in Afghanistan, è sotto inchiesta del Pentagono per scambi di email sospette con Jill Kelley, la donna all'origine dell'inchiesta dell'FBI.

Per ora non vi sono molti dettagli, ma questo nuovo colpo di scena rende più cupo quello che sembrava un semplice, bizzarro triangolo amoroso. Soprattutto, lo scandalo potrebbe diventare il più grave in molti decenni e forse uno dei più gravi nella storia delle forze armate americane. Che due dei più importanti generali del Pentagono, uno di questi promosso a capo della Cia, l'altro nominato in questi giorni al comando supremo della Nato potessero mettere a rischio segreti di stato intrattenendo relazioni improprie potrebbe essere un caso senza precedenti.

Il segretario al Pentagono Leon Panetta ha confermato questa mattina l'avvio di una inchiesta formale sulle attività del Generale Allen, gestita direttamente dall'ispettore generale del suo dipartimento. Fonti vicine a Panetta hanno rivelato che fra il 2010 e il 2012 vi sono state fra le 20 e 30.000 pagine di scambi email fra il Generale Allen e la Kelley. Non è chiaro se la straordinaria mole di email rivelasse una relazione sentimentale fra i due o se contesse documenti riservati. Il volume di scambi è comunque enorme per qualunque standard di scambi email di natura privata e non professionale.

Il Generale Allen doveva assumere entro breve il comando delle forze americane in Europa e il Comando Supremo delle forze alleate alla Nato. Il Generale si trova in questi giorni a Washington per prendere parte alle audizioni in Senato per la sua conferma per i nuovi incarichi europei. La sua nomina e le audizioni sono state sospese dal Presidente Barack Obama su raccomandazione di Panetta. Il Generale avrebbe detto di non aver commesso nessun atto improprio. E' in effetti possibile che non vi siano sospetti di violazioni criminali delle leggi federali, per questo l'FBI avrebbe trasferito l'inchiesta alla Difesa. Si ipotizza tuttavia una possibile violazione del codice di condotta militare e questo potrebbe portare alla corte marziale.

La Kelley, 37 anni, residente a Tampa, in Florida, con il marito Scott e due figli, era stata oggetto di email minacciose da parte di Paula Broadwell, l'amante del Generale David Petraeus. Sembra che le email, anonime, fossero motivate da gelosia della Broadwell nei confronti della Kelly, una volontaria di collegamento per l'assistenza ai veterani delle Forze Armate e alle famiglie di soldati al fronte. La Kelley non è un dipendente dello stato, ma sia lei che il marito Scott avevano stabilito un rapporto di forte amicizia con il Generale Petraeus e Holly Petraeus, la moglie del generale e con il generale Allen quando i due erano rispettivamente il capo e il vice del coordinamento centrale delle forze schierate al fronte in Iraq e in Afghanistan a Tampa.

Non è chiaro se la gelosia della Broadwell nei confronti della Kelley fosse motivata da questioni sentimentali e per la minaccia di perdere un accesso esclusivo a una fonte privilegiata come il generale Petraeus. Comunque sia, è stata le Kelley a confidare le sue preoccupazioni per le minacce anonime a un agente dell'Fbi suo amico di vecchia data. L'agente ha suggerito al procuratore locale di avviare un'inchiesta per "stalking digitale" capire chi inviasse le minacciose email anonime. Da lì si è risaliti alla Broadwell e all'intero scandalo.

Questo sviluppo potrebbe spiegare come mai un agente dell'Fbi ritiene necessario di avviare un'inchiesta per un semplice caso di "email stalking" che riguarda, per quanto con forti vincoli di amicizia, un privato cittadino.

Una delle ipotesi che circola oggi a Washington, non confermata da fonti ufficiali, è che le monumentali email contenessero documenti relativi alle operazioni di guerra in Afghanistan. È possibile che la Kelley volesse scrivere a sua volta un libro. Si ipotizza che la Broadwell abbia saputo di questo flusso di documenti privilegiati e segreti verso la Kelley attraverso il suo rapporto con Petraeus, senza capire bene da chi venissero i documenti. Da lì le email minacciose. Ma per ora si tratta solo di congetture. Più tardi dovrebbero esserci audizioni in Congresso sull'inchiesta Fbi/Cia.

Chissà che presto non si ottenga un quadro più chiaro di questa vicenda. Comunque sia, ci sarà da fare un enorme lavoro per riparare il morale dall'intero apparato delle Forze Armate per la credibilità perduta di due dei più grandi generali americani del nostro tempo.

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi