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Questo articolo è stato pubblicato il 15 novembre 2012 alle ore 16:59.

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«La mia sensazione forte è che la ricostruzione sia iniziata»: ne è convinto il ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera che, durante l'assemblea della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa, ha ripercorso i dodici mesi del Governo Monti. «È stato un anno difficile - ha spiegato durante l'assemblea della Cna -, ma grazie alle cose fatte tutti insieme non si è trasformato in un anno terribile».

Passera: «Fondi sulla produttività potrebbero salire»
L'incentivo fiscale a favore della produttività, pari a 1,6 miliardi, «potrebbe salire ancora»: lo ha assicurato Passera agli imprenditori della Cna (anche se proprio la legge di stabilità potrebbe dirottare parte del fondo per la produttività all'emergenza alluvioni, ndr). Ma per il ministro serve uno sforzo da parte delle parti sociali: «Imprese e sindacati devono fare un passo avanti per la riduzione degli automatismi, l'aumento della produttività effettiva e la valorizzazione del contratto di secondo livello». Passera ha poi ricordato di non aver ancora trovato le risorse sufficienti «per fare un forte credito d'imposta» per le imprese che investono in ricerca, «ma è chiaro - ha aggiunto - che resta una delle priorità dove mettere le risorse» che saranno reperite grazie alla spending review e «in parte» dalla dismissione dei beni pubblici. Infine il ministro ha aperto all'idea, avanzata dal Cna, di creare all'interno del Fondo di garanzia per le Pmi uno strumento destinato a patrimonializzare i Consorzi Fidi e consentire un più facile accesso al Fondo.

Malavasi (Cna): «In quattro anni persi 250mila posti»
«Negli ultimi quattro anni, abbiamo perso quasi 90mila imprese artigiane di produzione, oltre il 20%, ben 250mila posti di lavoro in meno. Si tratta di un numero enorme, pari a venti volte quello dei dipendenti dell'Ilva». Questo l'allarme lanciato dal presidente della Cna, Ivan Malavasi, durante la sua relazione introduttiva all'assemblea nazionale. Per Malavasi si tratta di «posti di lavoro e lavoratori invisibili», perché fuori dal campo visivo dei media e delle istituzioni: «Intere filiere - ha chiarito - che per decenni hanno rappresentato il vanto del nostro Paese, stanno scomparendo trascinando nel baratro l'indotto e le comunità territoriali che attorno ad esso ruotano». Sono tre - secondo il presidente della Cna - le condizioni «necessarie per sostenere le imprese» in questa fase: «Minore pressione fiscale, maggiore disponibilità di credito, velocizzazione dei tempi di pagamento».

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