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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2012 alle ore 12:34.

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Il Governo nato sull'onda dell'emergenza celebra se stesso: l'Italia è stata trasformata, il Paese è uscito dalla palude. Se si continua per questa strada il futuro è prospero. Una critica? Si sarebbe dovuto fare di più per le classi disagiate. Il Governo ha pubblicato sul sito di Palazzo Chigi degli "appunti di viaggio" «Un anno dopo. Il Governo, l'Italia, i cittadini».

Decisioni condivise con i partiti
Palazzo Chigi, e quindi Monti, tende a sottolineare che tutte le misure sono state adottate con il consenso dei partiti che hanno sostenuto l'esecutivo dei tecnici. In questo modo alle critiche, giunte negli ultimi giorni da esponenti di primo piano del Pdl. «Certamente sarebbe stato necessario fare di più - si legge nel documento - e forse alcuni errori sono stati commessi, ma l'impianto delle riforme necessario ad uscire dalla fase di emergenza è stato condiviso dalla "strana maggioranza" che ha appoggiato l'esecutivo».

Lotta all'evasione: recuperati 13 miliardi in un anno
In un anno di governo Monti sono stati recuperati 13 miliardi di euro nella lotta all'evasione fiscale. Lo ricorda Palazzo Chigi. «Grazie all'impegno delle Agenzie delle entrate - sottolinea il governo - a distanza di un anno sono stati recuperati 13 miliardi di euro (dal 15 novembre 2011 al 31 ottobre 2012), nonostante la delicata congiuntura economica». Nello stesso periodo l'agenzia delle Entrate «ha eseguito complessivamente 667mila accertamenti, per una maggiore imposta accertata pari a 30 miliardi. I risultati ottenuti - aggiunge la presidenza del Consiglio - sono frutto della complessiva azione di contrasto, anche attraverso un forte presidio del territorio».

«Grazie alle politiche di rigore c'è ancora l'Eurozona»
«Il primo passo - si legge nel documento - è stato compiuto ed è quello del risanamento che era condizione preliminare per ogni altro obiettivo e anche necessario a evitare che l'Italia, per la sua dimensione, non determinasse un cambiamento dello scenario europeo, e forse mondiale, degli avvenimenti economici e finanziari. Forse oggi, senza le politiche di rigore messe in atto dall'esecutivo, non ci sarebbe più l'Eurozona.

«L'Italia ha ritrovato il legame con l'Europa»
«Un anno - si legge nel documento - in cui l'Italia con l'Europa ha ritrovato un legame che sembrava perso. L'Italia, Paese fondatore dell'Unione e tradizionalmente sostenitore del metodo comunitario, è tornata ad essere infatti partner attivo e propositivo, protagonista delle scelte strategiche e nelle concrete decisioni operative».

«Nessuna promessa, sacrifici pesanti»
Il governo ricorda che «non sono state fatte promesse, né
alimentate illusioni. Al contrario sono stati richiesti sacrifici, anche pesanti».

Le condizioni per un futuro prospero
«Dopo un anno l'Italia è saldamente sulla via del cambiamento, di certo è un'Italia che adesso può guardare con più fiducia verso il suo futuro - ricorda il Governo - . Un futuro che sarà prospero se si continuerà sulla strada intrapresa, senza disperdere il lavoro che è stato compiuto fino ad oggi. Un lavoro che passa attraverso cinque parole che ridisegnano la nuova Italia: credibilità, coesione, responsabilità, legalità e visione».

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