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Questo articolo è stato pubblicato il 17 novembre 2012 alle ore 17:04.

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La manifestazione di protesta durante l'incontro di Monti all'Università Bocconi di Milano (Ansa)La manifestazione di protesta durante l'incontro di Monti all'Università Bocconi di Milano (Ansa)

«Nessuno mi domanda un impegno oggi e oggi non do nessun impegno». Lo ha detto il presidente del Consgilio, Mario Monti, a proposito delle sue scelte dei prossimi mesi in relazione alle prossime elezioni. Monti ha partecipato alla Bocconi alla presentazione di un libro sull'Europa nell'ambito di un'iniziativa promossa dal Corriere della Sera. Poco più di cento manifestanti hanno protestato vicino all'università. Le forze dell'ordine, polizia e carabinieri in tenuta antisommossa, hanno caricato i manifestanti con scudi e manganelli, dopo che i giovani dei centri sociali avevano cercato di sfondare la linea di contenimento creata da militari e polizia. Due agenti sono rimasti contusi.

Il premier: fino al 10 marzo proseguo la mia attività
«Da qui al 10 marzo - ha affermato il presidente del Consiglio - accadrà che continuero la mia attività di presidente del consiglio, salvo imprevisti, anche perché abbiamo scadenze cruciali da affrontare sul piano europeo».

«Merito un voto più alto di quello che mi danno gli economisti»
«Il voto che do a me stesso - ha detto il premier - è meno buono di quello che mi danno gli osservatori stranieri ma è meno cattivo di quello che mi danno gli economisti, soprattutto bocconiani».

«Con la Grecia siamo stati troppo esigenti»
«Credo - ha osservato Monti - che si sia stati troppo esigenti in termini di tempo per il riassetto della Grecia. Si è preteso, e non ci si è riusciti, che la Grecia in 3 anni facesse una rivoluzione sociale, etica, giuridica, nella lotta alla corruzione, nella lotta all'evasione, del tipo di quelle rivoluzioni che, altrove, richiedono una generazione. Questo non è riuscito».

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