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Questo articolo è stato pubblicato il 30 novembre 2012 alle ore 22:36.

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(LaPresse)(LaPresse)

Quella per definire, o ridefinire, la platea dei votanti al secondo turno delle primarie del centrosinistra è ormai una guerra senza esclusione di colpi. Dal sito di domenicavoto promosso dalla Fondazione Big Bang è stata inviata una mail ai 128.733 cittadini che hanno «espresso la volontà di partecipare a questa occasione di rinnovamento dell'Italia con lo strumento delle primarie», invitandoli «a recarsi al seggio con l'email stampata e chiedere di votare».

«Per paura, e solo per paura - dice la mail - alcuni coordinamenti provinciali vogliono bloccare le iscrizioni, ma è un suo diritto partecipare al ballottaggio». Allegato c'è il link del regolamento.
In una lettera inviata ai garanti il comitato di Renzi paventa inoltre il rischio di brogli e conseguenti controversie sul procedimento di voto chiedendo «formalmente che sia consentito a tutti coloro che lo desiderano di registrarsi e votare liberamente nella stessa giornata del 2 dicembre».
Ma i garanti hanno già stabilito che le richieste di deroga per potersi iscrivere al ballottaggio andranno approvate all'unanimità dai coordinamenti provinciali, incaricati di esaminare le istanze.

La tensione è alle stelle. Roberto Speranza, coordinatore del comitato Bersani, chiede ai contendenti delle primarie di fermarsi: «Ora basta. Gli ultimi atti di Renzi sono un vero e proprio sabotaggio di una giornata importante di democrazia per l'Italia. Mi rivolgo agli esponenti più responsabili del suo comitato perché prendano le distanze dalle ultime iniziative volte a travolgere ogni regola».

Il confronto politico è passato in secondo piano e quando mancano poco più di 24 ore al voto si continua a discutere di annunci a pagamento sui giornali e giustificazioni di chi non è andato a votare domenica scorsa ma vorrebbe farlo questa. Il comitato dei garanti ha esaminato l'esposto presentato dagli altri quattro candidati contro Matteo Renzi per le inserzioni con l'appello al voto apparse giovedì su alcuni quotidiani. Sono state rilevate «distorsioni evidenti» e Renzi é stato richiamato alla sobrietà, ma non è stata decisa nessuna sanzione.


«Avevamo invocato sobrietà e le paginate non sono perfettamente in linea, ci auguriamo che questa anomalia cessi e si conduca tutto con sobrietà e dignità», ha sottolineato il presidente dei garanti, Luigi Berlinguer. Non solo. Il collegio ha ribadito che sarà concesso registrarsi a chi non l'ha fatto entro il 25 novembre solo in casi eccezionali e con richieste motivate e personali. Chi ha fatto domanda dovrà attendere la risposta prevista per sabato e se non dovesse arrivare, varrà il silenzio-diniego. Ma che le contestazioni ci saranno e che potrebbero essere anche vivaci é stato messo in conto; i seggi saranno organizzati in modo «da far defluire o risolvere» eventuali casi controversi, ha anticipato Berlinguer.

Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, come è accaduto durante tutta questa settimana, discutono (aspramente) a distanza.
«Con questa caccia alle streghe stanno facendo il male di se stessi e del Pd», ha attaccato il sindaco di Firenze. «Davvero qualcuno pensa di poterli rimandare indietro dal seggio?», ha chiesto. «È un boomerang che spero non gli si ritorca contro».
Il segretario democratico respinge al mittente le critiche. «Questa leggenda metropolitana per cui avrei paura della partecipazione andrà smentita», ha detto, «é un'accusa ridicola». Quanto al merito, «cerchiamo di non sfregiare questa giornata magnifica e di tenere un clima sobrio. Le regole sono state decise insieme, non possiamo cambiarle in corsa».

Bersani tenta di ridimensionare le polemiche. «Non stanno volando gli stracci», assicura. Renzi precisa di non volerla «buttare in rissa» e lancia un appello: «Non roviniamo gli ultimi tre giorni di campagna elettorale. Ritirate i ricorsi».
Sulle grandi questioni di fondo è Bersani che attacca il rottamatore. «Mi piacerebbe che ogni tanto il mio contendente pronunciasse la parola destra». E anche la parola «uguaglianza», nei suoi discorsi «qualche inflessione» di destra c'é. Guardando al futuro il segretario esclude, anche se non del tutto, un ticket con Matteo Renzi.

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