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Questo articolo è stato pubblicato il 02 dicembre 2012 alle ore 21:13.

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Un seggio per il ballottagglio delle primarie del centrosinistra in piazza del Popolo, Roma (Ansa)Un seggio per il ballottagglio delle primarie del centrosinistra in piazza del Popolo, Roma (Ansa)

Roma rischia di trasformarsi in un seggio elettorale permanente. Regionali, comunali, politiche. Da febbraio ad aprile, i cittadini della Capitale potrebbero trovarsi a votare ben quattro volte se si dovesse arrivare anche al ballottaggio per il Campidoglio. Sempre se non interverrà una decisione sull'election day, che accorpi almeno due turni elettorali: regionali e politiche o politiche e primo turno delle comunali.

Dopo la sollecitazione del Consiglio di stato, la presidente uscente, Renata Polverini, ha fissato la data delle elezioni regionali per il 10 e l'11 febbraio. Si sta ragionando sull'ipotesi di fissare le votazioni in Lombardia e Molise per le stesse date, mentre allo stato attuale risulta quasi impossibile accorpare regionali e politiche. Di fatto, la legge di stabilità ancora da approvare e i tentativi in extremis di varare una nuova legge elettorale dovrebbero scongiurare uno scioglimento delle Camere già prima di Natale. Anche se i risultati delle primarie nazionali del Pd e l'atteso annuncio del ritorno in campo di Silvio Berlusconi con una nuova formazione politica rispetto al Pdl potrebbero imprimere un'accelerazione a una fine iperanticipata della legislatura.

Il tutto senza considerare le eventuali primarie che potrebbero aggiungere altre chiamate alle urne rispetto a quelle ufficiali. Al momento, per la presidenza della Regione Lazio potrebbe profilarsi una ricandidatura di Renata Polverini per il centro-destra che si troverebbe a sfidare il presidente della Provincia, Nicola Zingaretti (Pd). Per le comunali, invece, la partita è ancora tutta da giocare. Gianni Alemanno punta a ricandidarsi e a tentare un secondo mandato al Campidoglio. Nel campo del centro-sinistra, invece, l'imprenditore Alfio Marchini ha annunciato che scenderà in campo con una lista indipendente nel corso di «In 1/2 ora» di Lucia Annunziata. Che cosa farà il Partito democratico? Al momento, potrebbero partecipare alle primarie nomi di peso anche a livello nazionale come l'europarlamentare David Sassoli, l'ex ministro Paolo Gentiloni, il parlamentare Mario Adinolfi. Ma ci sono anche figure di calibro locali come l'attuale capogruppo Pd al Comune, Umberto Marroni, e si aspetta di sapere se sarà della partita anche l'ex presidente della Provincia e attuale coordinatore regionale, Enrico Gasbarra. La data delle primarie cittadine è stata fissata per il 20 gennaio, le candidature ufficiali dovranno arrivare entro le venti di martedì 11 dicembre con 2.600 firme raccolte. La figura di Marchini che viene da una famiglia tradizionalmente vicina alla sinistra (è stato consigliere di amministrazione della Rai ed ex editore dell'Unità con Massimo D'Alema alla guida dell'allora Pds) rischia di sparigliare le carte e di costringere il Pd a ripensare la strategia per la corsa al Campidoglio, soprattutto se intorno al nome dell'imprenditore romano convergeranno anche le forze politiche di centro.

G.Par.
twitter@par_gio

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