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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 16:45.

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Non si può dire che il ritorno di Silvio Berlusconi rallegri la stampa internazionale. C'è preoccupazione per lo scossone dato al governo di Mario Monti e abbondano le critiche al Cavaliere, soprattutto sui media anglosassoni. "The Joker is back", titola il Daily Beast, l'edizione online di Newsweek. Il Financial Times parla di ritorno "brusco", avverte che Berlusconi non si farebbe scrupoli a riportare l'Italia sull'orlo del collasso e si appella ai suoi alleati perché lo fermino. L'Economist si domanda se il governo cadrà, esposto com'è alle imboscate della destra. Minaccia, caos, tempesta, incertezza, crisi sono tra le parole più ricorrenti nelle cronache sul Belpaese. C'è anche ansia per i contraccolpi sui mercati e sull'eurozona.

"Italia, Silvio Berlusconi non riesce proprio a lasciarti", ironizza il Daily Beast annunciando che è tornato il joker (o buffone che dir si voglia). "L'ex primo ministro ha gettato il governo del suo successore nel caos e ha annunciato che si candiderà di nuovo".

Ricordando che l'instabilità politica è la peggiore notizia possibile per l'economia italiana, il Daily Beast scrive: "Una sola cosa è certa: la capacità di Monti di governare indisturbato è perduta per sempre. E Berlusconi ha dimostrato un'altra volta che ha ancora potere in Italia".

L'editoriale del Financial Times ("Il brusco ritorno di Silvio") osserva che la caotica giornata di giovedì rischia di porre fine all'evoluzione "virtuosa" determinata dal governo Monti. "L'Italia è tornata in subbuglio politico Gli investitori si sono spaventati, mandando all'insù i rendimenti del titoli di Roma e all'ingiù le azioni della Borsa di Milano".

Il Ft s'interroga sulle motivazioni che stanno dietro le mosse di Berlusconi: potrebbe aver voluto mandare un avvertimento al governo in vista delle votazioni future sulla candidabilità dei condannati, riaffermare la sua leadership su un partito frammentato e posizionarlo su una piattaforma anti-Monti per le elezioni.

Comunque sia, l'editoriale è durissimo nei confronti dell'ex premier: "Se Berlusconi provasse vergogna, smetterebbe di giocare con il presente del suo Paese per proteggere il suo futuro politico". Ma sfortunatamente, "il Cavaliere non fa atti di contrizione. L'anno scorso ha portato l'Italia sull'orlo del collasso. Non si farebbe scrupoli a farlo di nuovo".

Per questa ragione, secondo il Ft. Sono i suoi alleati ad avere la responsabilità di fermarlo. "Invece di legare il loro futuro politico a quello del loro screditato leader, dovrebbero affermare il loro sostegno a Monti fino alla fine del suo governo. Avrebbero allora la credibilità per fondare una nuova, riformata, forza di centro-destra. L'Italia ha bisogno di questo, invece di un nuovo partito guidato da Berlusconi".

E a quanto a Monti, conclude l'editoriale, "non dovrebbe fare compromessi con il suo predecessore". Dovrebbe andare avanti con la sua proposta di "escludere i criminali dal Parlamento". Ciò potrebbe costargli il governo. Ma "gli elettori faranno sapere a Berlusconi cosa pensano di lui e dell'ultima sua velenosa mossa".

Sempre sul Financial Times, un commento di Bill Emmott invita gli investitori a guardare oltre Monti. Nonostante Berlusconi abbia annunciato il suo ritorno, a suo parere l'uomo che più probabilmente succederà a Monti non sarà lui, bensì Pierluigi Bersani.

Gli investitori si domandano se ci sia da preoccuparsi. Secondo l'opinionista del Ft, il leader del Pd è "lungi dall'essere comunista" e considera una "chiara vittoria" di Bersani il "prerequisito necessario per una riforma". Se sarà sufficiente dipende dalla capacità di Bersani di dimostrare che comprende davvero i malanni dell'Italia. Il suo curriculum in proposito è "moderatamente promettente".

In una serie di domande e risposte sulla crisi politica italiana, il corrispondente del Ft Guy Dinmore scrive che in caso di elezioni anticipate, secondo i sondaggi, Berlusconi sarebbe probabilmente "bastonato", mentre i democratici del centro-sinistra sono sulla strada della vittoria, ma potrebbero non ottenere i numeri per governare da soli.

Perché l'Italia interessa agli altri? Essendo la terza economia dell'eurozona, con un enorme debito pubblico, è l'elemento più decisivo per "la sopravvivenza dell'euro".

Per l'Economist la tempesta politica dimostra prima di tutto che la politica italiana è volatile. Un'affermazione che può sembrare ovvia "ma i mercati se n'erano dimenticati". Il Pdl ha fatto mancare il suo appoggio proprio quando i rendimenti sui titoli sovrani erano scesi a livelli tali da far apparire "irrilevante" il subbuglio politico e finanziario degli ultimi due anni. "Ora questi rendimenti hanno bruscamente cambiato direzione. E potrebbe passare molto tempo prima che lo facciano di nuovo".

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