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Questo articolo è stato pubblicato il 07 dicembre 2012 alle ore 17:50.

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Sotto leggeri fiocchi di neve quella della Scala è stata una prima austera anche nelle contestazioni, tenute a largo dal "Lohengrin di Richard Wagner" da uno strettissimo cordone di polizia e carabinieri. Qualche striscione davanti a Palazzo Marino e alcuni cori tutti all'insegna del «basta, la crisi non la pagheremo noi». Ma tanto è bastato perchè il premier Mario Monti accompagnato dalla moglie signora Elsa entrasse dall'ingresso laterale dribblando i giornalisti che lo attendevano. Avvicinato dal Sole24Ore.com nel palco presidenziale, il presidente del consiglio Monti ha così commentato la giornata: «Il Re Sole si è un po' allontanato da me». Una metafora riferita a Silvio Berlusconi o alla buona stella del Governo? Non è dato sapere. La battuta, hanno poi precisato fonti di governo all'Ansa, non era riferita alla politica, ma alle condizioni atmosferiche a Milano.

Con lui i ministri Corrado Passera e signora, Piero Giarda, Giulio Terzi e Vittorio Grilli. In platea, il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi con la moglie Adriana, il presidente di Generali Gabriele Galateri di Genola («Spero che non ci sia» dice ai cronisti) con la moglie Evelina Christillin, Lapo Elkann con Lady Goga, donna d'affari kazaka, l'amministratore delegato di UnicreditFederico Ghizzoni, il presidente di Intesa San Paolo Enrico Cucchiani. Qualche minuto appena dopo le 17, il maestro Daniel Barenboim ha dato il via senza l'Inno di Mameli e la cosa ha scatenato un piccolo giallo. Si è poi scoperto che il premier si era messo d'accordo con il direttore Barenboim per un'esecuzione a fine serata, vista l'assenza del presidente della Repubblica.

Proteste. Alcune decine di persone si sono date appuntamento davanti al Teatro alla Scala per protestare contro il governo. I Comitati unitari di base, Cub, hanno cercato di disturbare l'arrivo degli spettatori mettendo musica pop a tutto volume e lanciando slogan di altri tempi come «borghesia assassina». Tutta la piazza, è transennata e i manifestanti sono stati costretti a piazzarsi ad alcune decine di metri, tanto che molti spettatori non si sono nemmeno accorti della loro presenza. Stesse cosa per i ragazzi dei centri sociali, una cinquantina, che si sono piazzati davanti ad un cordone delle forze dell'ordine.

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