Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 08 dicembre 2012 alle ore 08:11.

My24
(Ansa)(Ansa)

ROMA - «Un percorso costruttivo e corretto sul piano istituzionale nell'interesse del Paese e della sua immagine internazionale». È questo l'impegno che Giorgio Napolitano si è assunto e di cui ha chiesto conto nei colloqui avuti ieri con i leader di partito: in mattinata Angelino Alfano, poi Pierluigi Bersani e Pier Ferdinando Casini e, nel mezzo, i presidenti di Camera e Senato.

In concreto questo percorso si compone di alcune tappe che vanno verso elezioni il 10 marzo e scioglimento delle Camere tra il 10 e il 20 gennaio. Il punto di riferimento è la legge di stabilità che arriva al Senato il 18 dicembre e che – si prevede – non sarà approvata prima del 21 dicembre. Impossibile, quindi, sciogliere prima le Camere per non incorrere in quella sciagura che anche il Pdl ha definito tale: l'esercizio provvisorio.
Dunque, un election day con Lombardia e Molise ma senza Lazio visto che la Regione deve votare il 3 febbraio come da sentenza del Tar: questo è il calendario di massima condiviso anche dalle forze politiche. Ieri il Capo dello Stato ha ottenuto un finale non disordinato e convulso, cioè, un finale senza una sfiducia del Pdl a Monti anche se con una crisi politica sostanziale. Una crisi che Napolitano sta cercando di traghettare da qui fino alle prime settimane di gennaio cercando di usare il tempo rimasto in modo utile, innanzitutto chiedendo ai partiti l'approvazione della legge di stabilità mentre sul resto dei provvedimenti non c'è nulla di definito. Un'incertezza non di poco conto che sarà – tra gli altri – uno dei temi che affronterà Mario Monti oggi in un faccia a faccia con il presidente della Repubblica.

L'impegno di votare la legge di stabilità è stato confermato anche dal Pdl, tant'è che Alfano intervenendo alla Camera dopo il colloquio con Napolitano lo ha detto esplicitamente. Il punto è che sul resto dei provvedimenti è ancora tutto in stand by. Sembra scontato che anche il decreto Ilva possa toccare il traguardo mentre sulle altre leggi in giacenza sia Renato Schifani che Gianfranco Fini hanno potuto dare solo un calendario fitto di scadenze. È chiaro che la questione è politica perché il Pdl non vuole dare più sostegno al Governo Monti e Pierluigi Bersani non si vuole accollare tutto il sostegno al premier, quindi, sarà il Parlamento il luogo delle mediazioni. Non il Quirinale, tantomeno il Quirinale con Palazzo Chigi ma sarà in conferenza dei capigruppo che i partiti si confronteranno sulle priorità parlamentari cercando un'intesa anche con il Governo. Al momento non c'è accordo ma sembra probabile che passi il decreto sviluppo o l'attuazione alla norma sul pareggio di bilancio, in bilico la delega fiscale (anche se a volerla è più il Pdl) e su un binario morto la razionalizzazione delle province e forse anche il decreto sull'incandidabilità.

Altro scoglio è quello della legge elettorale. Il capo dello Stato non ha affatto rinunciato alla sua opera di moral suasion sui partiti: come riferiscono le stesse forze politiche si ragiona ancora su piccole modifiche alla legge sul premio di maggioranza (come indica la Consulta) per timore che il Colle metta «ciascuno di fronte alle proprie responsabilità». Nei partiti si teme un nuovo intervento del Quirinale che li metterebbe in grandi difficoltà nei confronti di un'opinione pubblica abituata da loro stessi a sentir parlare di legge Porcellum-porcata, anche se ormai le speranze di votare con nuove regole sono quasi a zero.

Oggi ci sarà l'atteso faccia a faccia con Mario Monti al Colle. C'è chi ipotizza un passaggio parlamentare del premier per incassare il sostegno su alcuni provvedimenti di legge e, infine, restare per l'ordinaria amministrazione anche senza dare le dimissioni. Ma tutto si deciderà nell'incontro annunciato dalla stesso Giorgio Napolitano nel suo comunicato serale, a conclusione della «ricognizione» con le forze politiche. Una nota polemica c'è stata da parte della Lega di Maroni che si è sentita esclusa ma contatti – in serata – ci sono stati anche con l'ex ministro dell'Interno.

Shopping24

Dai nostri archivi