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Questo articolo è stato pubblicato il 11 dicembre 2012 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 11 dicembre 2012 alle ore 10:49.
L'incertezza delle elezioni offusca l'orizzonte della ripresa
L'Italia, dunque, è ancora in recessione, «immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione». Il Centro studi di Confindustria sottolinea che «l'orizzonte è ulteriormente offuscato dall'indeterminatezza dell'esito delle prossime scadenze elettorali». Secondo il vice presidente per il Centro studi di Confindustria, Fulvio Conti, La chiusura anticipata della legislatura mette a repentaglio l'approvazione di misure «che possono liberare risorse tali da alleviare il carico fiscale che grava su lavoro e imprese».A margine della presentazione Squinzi ha spiegato che ora «quello che davvero conta è che dalle prossime elezioni esca un governo stabile, capace di governare» e che sia «basato sulla buona politica». Sull'ipotesi di un Monti candidato alle prossime politiche: «Chiunque si presenti e ottenga la maggioranza è il benvenuto».
Nel 2013 pareggio strutturale di bilancio
Il rapporto mette in evidenza che «nonostante la ripresa sia ritardata e lenta, i conti pubblici conseguono di fatto nel 2013 l'obiettivo di pareggio strutturale (-0,2% del Pil al netto del ciclo), grazie al corposo avanzo primario (3,6% del Pil)». Secondo il Csc il deficit effettivo nel 2014 sarà "ancora" all'1,8%, ma il debito pubblico «inizierà a calare: 121,4%, al netto dei contributi ai fondi europei di stabilità e alla Grecia». Secondo il direttore generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni «i segnali positivi di cui il Centro studi di Confindustria parla sono effettivamente all'opera». Saccomanni concorda sostanzialmente con le valutazioni del CsC, pur in presenza di stime «leggermente migliori con un +0,1% nel terzo e quarto trimestre 2013, anche se possono essere rapidamente modificate». Il direttore generale di Bankitalia ha annunciato un rinvio dell'entrata in vigore di Basilea 3: «Credo che si vada probabilmente verso un'introduzione a fine 2013 o a inizio, gennaio, 2014».
La disoccupazione salirà al 12,4% nel 2014
Il CsC stima che il tasso di disoccupazione raggiungerà l'11,1% a fine 2012 (10,6% in media d'anno) e salirà al 12,2% a fine 2013 (l'11,8% in media d'anno), contro il 10,7% e il 12,5% rispettivamente attesi nel rapporto di settembre.Per il 2014 il tasso sarà pari al 12,4% in media d'anno, che arriva al 13,6% se si includono le ore di cig utilizzate.
Con i tagli agli enti locali aumentano tasse per i cittadini
Tra il 2012 e il 2014 le correzioni di bilancio sono ammontate a 104 miliardi (6,6 punti percentuali di Pil), 44 di maggiori entrate e 60 di minori spese, con un impatto recessivo sul Pil anche superiore a questa entità. Il Centro studi di Confindustria segnala che 28,6 miliardi su 60 di minori spese sono tagli ai trasferimenti agli enti territoriali che «si stanno trasformando in buona parte in maggiori imposte e tariffe». Se a questi tagli si aggiungono gli 8 miliardi sulla sanità, si arriva a 37 miliardi di correzione gravanti su questi enti, «che hanno la possibilità di scaricarla su cittadini e imprese attraverso maggiori entrate». Il CsC critica «i tagli lineari» e la mancanza di «un'azione razionale e approfondita» sulla spesa decentrata.
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