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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 18:06.

«Questa mattina un pazzo aggredito 22 bambini in una scuola elementare, in Cina. Ma tutto quel che il pazzo aveva era un coltello. Numero di morti? zero». Lo scrive Michael Moore, il regista di "Fahrenheit 9/11" e "Bowling for Columbine", nel profilo Twitter @MMFlint. La notizia è vera e si inserisce appieno nella polemica sull'utilizzo delle armi negli Stati Uniti, riaccesa dopo la strage di ieri in Connecticut dove il 20enne Adam Lanza ha ucciso 20 bambini e sei adulti all'interno di una scuola utilizzando due pistole sofisticate della madre (da lui stesso uccisa).

In Cina, il coltello ha avuto meno efficacia nell'intento dello squilibrato di turno. Un uomo di 36 anni che ha deciso di sferrare un attacco all'ingresso di una scuola di Wenshu, nella provincia cinese di Henan, colpendo una donna di 85 anni e i 22 scolari presenti.

La maggior parte dei bambini - di età compresa tra i 6 ed i 12 anni - ha riportato ferite alla testa più facilmente curabili ma per sette di loro è stato necessario il trasferimento in altri ospedali perchù più gravi. La donna e due piccoli sono ricoverati nel reparto terapia intensiva.

Sono almeno sei gli attacchi nelle scuole ad opera di assalitori armati di coltelli compiuti in Cina dal marzo 2010, quando 8 bambini morirono nella città costiera meridionale di Nanping. Da allora le scuole sono state dotate di nuove misure di sicurezza.

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