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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2012 alle ore 16:51.

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Michael Moore (Ap)Michael Moore (Ap)

Dopo la strage in Connecticut, dove un 20enne ha ucciso 20 bambini in una scuola e sei adulti, impazza la polemica sull'utilizzo delle armi negli Stati Uniti. Polemiche accese dal fatto che Adam Lanza, l'autore della strage, ha utilizzato le armi della madre (dallo stesso uccisa prima di recarsi nell'istituto scolastico). Armi potenti come due pistole Glock e Sig Saurer (effettivamente utilizzate) e fucile automatico M-4 Bushmaster calibro 5,56 millimetri con almeno un caricatore da 30 colpi, rimasto nel baule della sua macchina.

Ad accedere le polemiche è stato poi Larry Pratt, direttore esecutivo di Gun Owners of America, che in difesa della potente lobby delle armi e degli attivisti che sostengono il diritto a detenerle ha dichiarato, riferendosi alla strage avvenuta a 130 Km da New York City, che si sarebbe potuta evitare se anche le maestre fossero state armate.

Lo stesso ha inoltre accusato «i sostenitori della necessità del controllo sulle armi» di avere «le mani sporche di sangue di bambini»: «Leggi federali e statali insieme», ha spiegato, «fanno in modo che nessun maestro, nessun amministratore, nessun adulto della scuola di Newtown avesse una pistola. Questa tragedia indica l'urgenza di eliminare il divieto di armi nelle aree educative». Proprio nella notte tra giovedì e venerdì, il Michigan ha approvato una legge che permette al personale di vigilanza nelle scuole di portare armi, purché non visibili.

Mentre su Twitter il dibattito resta aperto con centinaia di interventi sull' hashtag #GunControlNow. Dura la reazione di Michael Moore, autore del documentario "Bownline a Colombine" (partendo proprio dalla strage del 1999 a Colombine dove morirono 15 persone inclusi i due studenti responsabili del massacro). Il regista americano è intervenuto più volte su Twitter dopo aver appreso la notizia della strage nella scuola elementare di Newtown, commentando fin da subito quanto accaduto e denunciando con forza l'assenza di un dibattito e di decisioni sul controllo delle armi negli Stati Uniti.

«Tra pochi minuti esperti e politici diranno che questo non è il momento di parlare di controllo delle armi. Davvero? Quando è questo momento?", chiede Moore ricordando che dalla strage nella Columbine High School nel 1999 in cui furono uccisi 12 studenti e un insegnante, ci sono state almeno 31 sparatorie nelle scuole. Per Moore «il modo di onorare quei bambini morti è chiedere un rigido controllo sulle armi e un'assistenza psichiatrica gratuita».

Moore poi se l'è presa direttamente con la principale lobby che si batte per il diritto al possesso delle armi, la National Rifle Association, (Nra): «La Nra odia la libertà», ha scritto su Twitter. «Non vogliono che abbiate la libertà di mandare i vostri bambini a scuola aspettandovi che tornino a casa vivi».

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