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Questo articolo è stato pubblicato il 16 dicembre 2012 alle ore 14:35.

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Mario Monti Mario Monti, all'esterno della Basilica Superiore di San Francesco per il concerto di Natale (Ansa)Mario Monti Mario Monti, all'esterno della Basilica Superiore di San Francesco per il concerto di Natale (Ansa)

Cresce l'attesa per le possime scelte del premier uscente Mario Monti, che secondo le ultime indiscrezioni provenienti dal suo entourage, riferite dall'agenzia Ansa, sarebbe tentato di mettere in piedi una sua lista elettorale, anche se la giornata conferma la proposta, avanzata da Berlusconi, perché accetti di guidare il centrodestra.

Lista di montiani guidata da Monti: Il Professore ci pensa
«Noi abbiamo due strade davanti per vincere: o unire i moderati sotto Monti o, se lui non si sentirà pronto, saremo disponibili, forti e capaci a ricostruire noi quell'area per vincere», ha spiegato infatti oggi a Roma il segretario del Pdl, Angelino Alfano, durante il suo intervento alla convention di Italia Popolare. Silvio Berlusconi, «con la sua solita generosità e lungimiranza, ha lanciato la possibilità che Monti sia colui che riunisce l'area dei riformatori e moderati alternativa a Bersani e Vendola e alla sinistra della Cgil. Quest'area può ancora vincere: ora sta a Monti scegliere se guidare quest'area dei moderati al successo oppure se riconsegnare il Paese alla sinistra e portare indietro l'Italia».

Ma mentre il Pdl si ricompatta sulla proposta del suo leader, il Professore starebbe meditando una soluazione che gli lasci una certa autonomia rispetto ai berlusconiani: una formazione politica propria, slegata da altri partiti e movimenti, che solo in un secondo momento riunisca le forze politiche che si riconoscono nell'agenda del premier.

Alfano: leadership dei moderati «occasione irrepetibile per Monti»
«Ci sono circostanze che la storia offre che possono essere irripetibili», ha sottolineato Alfano sempre alla convention di Italia popolare. «Ora Berlusconi che è candidato dice che noi siamo disponibili a dire che, se Monti ha una capacità aggregatrice maggiore di chiunque altro, la chance che nel 94' era di Berlusconi ora tocca a Monti raccoglierla».

Ancora più chiara la sintesi della situazione interna del centrodestra nelle parole di Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera e leader di uno dei think-tank di area che hanno promosso l'incontro di oggi al teatro Olimpico: «Abbiamo due centravanti uno tradizionale ed uno nuovo: Berlusconi che ci ha portato fin qua e Angelino Alfano che è da tutti riconosciuto come il segretario del Pdl. Guai a noi se diamo vita ad una divisione nel Pdl a due mesi dal voto in una campagna elettorale difficile».

Il Cavaliere: sinistra macchina da guerra
In un messaggio al convegno della nuova area del Pdl, Berlusconi ha ricordato che «L'Italia dei moderati è maggioranza nel paese. Nell'attuale contesto, se lo riterrà, il professor Mario Monti potrà essere il federatore di quest'area. Egli condivide i miei, i vostri, i nostri stessi ideali: quelli della grande famiglia dei Popolari europei».

In un altro passaggio, il Cavaliere sembra ammonire gli organizzatori (tra cui molti esponenti di primo piano del centrodestra, e in particolare Gianni Alemanno, Franco Frattini, Gaetano Quagliariello, Maurizio Sacconi, i ciellini con Mario Mauro e l'area cattolica) dal rischio di divisioni alla vigilia del voto che potrebbero "lasciare a piedi" molti dei colonnelli tentati da una sissione: «Mentre il campo della sinistra è bene organizzato e appare come una macchina da guerra gioiosamente lanciata verso il successo, l'altra parte, la nostra parte, sembra impegnata più in sterili polemiche che non a far fronte comune per battere gli avversari».

Fronda rientrata (per ora)
La conferma che la mossa del Cavaliere è riuscita (uscire dall'angolo ritagliandosi un ruolo di king-maker proponendo la leadership dei moderati a Mario Monti, con possibile ripiego su Alfano che gli permetterebbe una alleanza con la Lega, neutralizzando così ogni ipotesi di scissione interna) arriva dalle parole del Governatore uscente della Lombardia, Roberto Formigoni, che dal palco sottolinea: «Oggi siamo tutti schierati perchè Monti sia il candidato premier, e dunque il leader di questo schieramento di centrodestra, e Alfano il segretario del Pdl. Credo che Monti non si sottrarrà a questo compito e stia solo riflettendo. È pronto a guidare la rinascita. Berlusconi può continuare a stare con noi nel ruolo di colui che è stato il fondatore e sarà sempre un consigliere straordinario».

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