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Questo articolo è stato pubblicato il 18 dicembre 2012 alle ore 20:15.

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L'Aula della Camera ha votato sì alla questione di fiducia posta dal governo sul decreto Ilva con 421 voti a favore, 71 no e 24
astenuti. Il governo dei tecnici ha così incassato la 51esima fiducia. Durante le dichiarazioni di voto, Idv e Lega Nord hanno annunciato che non l'avrebbero votata. Domani invece si voteranno gli ordini del giorno, dalle 11 ci saranno le dichiarazioni di voto (in diretta tv) e quindi il voto finale. Il provvedimento dovrà poi passare al Senato.

Ferrante: i magistrati vogliono chiudere la fabbrica
«L'autentica volontà» dei magistrati «si è scoperta il 26 novembre con il sequestro dei prodotti finiti», e cioè «non di salvare uno stabilimento e i posti di lavoro, ma di andare verso una chiusura tragica di questo stabilimento». Lo ha detto il presidente dell'Ilva, Bruno Ferrante, nel discorso di fine anno agli impiegati. Il sequestro dei prodotti finiti è «un provvedimento drastico, duro, io dico nei confronti non dell'azienda, ma dei lavoratori, perchè un'azienda che non può vendere i prodotti non può pagare gli stipendi».

L'allarme dell'Arpa sull'inquinamento di Taranto e Brindisi
Intanto è allarme sulle conseguenze ambientali del siderurgico. I siti industriali di Taranto e Brindisi presentano le maggiori criticità sul piano dell'inquinamento. Lo ha sottolineato l'Arpa Puglia nella relazione 2011 sullo stato dell'ambiente nella regione. A Taranto, in particolare, sono alte le emissioni di idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) dalla zona industriale mentre le emissioni di benzopirene sul quartiere Tamburi provengono per il 90% circa dall'impianto cockerie dello stabilimento siderurgico Ilva.

Le emissioni di anidride carbonica
Elevate le emissioni di anidride carbonica (Co2) a Taranto e Brindisi: nel 2010 e 2011 Taranto si è attestata sui 20 milioni di tonnellate all'anno, Brindisi poco meno: sulle 16-17 tonnellate. Il direttore generale dell'agenzia regionale per l'Ambiente Giorgio Assennato ha parlato di dati «impressionanti» sul Pm10 al quartiere Tamburi, rilevati nel 2012.

Polemica Clini - assessore Puglia Nicastro
Il ministro dell'Ambiente Clini ha risposto all'assessore all'Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro che, facendo riferimento al provvedimento dell'esecutivo, «ha parlato di uno straripamento, uno tsunami da parte del governo». «Se l'Aia rilasciata il 4 agosto 2011 con l'assenso della Regione Puglia avesse adottato le prescrizioni ambientali e gli impegni di risanamento per l'Ilva che ho imposto con la nuova Aia il 26 ottobre 2012 - ha ricordato il ministro - non ci sarebbe stato il sequestro degli impianti e non ci sarebbe stato bisogno di un decreto legge».

Il presidente Ferrante: i magistrati vogliono chiudere la fabbrica
La distanza tra quanto deciso dalla magistratura e le scelte del governo è stata messa in evidenza anche dall'azienda. Nel discorso di fine anno agli impiegati il presidente dell'Ilva Bruno Ferrante ha sottolineato: «l'autentica volontà» dei magistrati «si è scoperta il 26 novembre con il sequestro dei prodotti finiti», e cioè «non di salvare uno stabilimento e i posti di lavoro, ma di andare verso una chiusura tragica di questo stabilimento».

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