Storia dell'articolo
Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 21 dicembre 2012 alle ore 20:25.
L'ultima modifica è del 21 dicembre 2012 alle ore 18:44.

My24

Si è complicato terribilmente il percorso, già molto accidentato, del decreto legge sulla raccolta delle firme (necessarie per la presentazione delle liste per le elezioni). Non sarà approvato questa sera in Senato. In una lunga capigruppo i partiti di maggioranza e il presidente Renato Schifani hanno chiesto alla Lega di recedere dalla volontà di chiedere il numero legale ma il Carroccio ha insistito e, dunque, stasera si rinvierà l'ok. Schifani ha riconvocato la seduta dell'Aula di Palazzo Madama per il 28 dicembre alle 15.

«Così si misura la responsabilità politica, democratica e istituzionale di ciscuna forza politica», Lega Nord compresa. È con queste parole che la presidente dei senatori Pd, Anna Finocchiaro ha commentato la posizione di intransigente ostruzionismo della Lega Nord. «È stata fatta una forzatura con questo provvedimento, ma siamo pronti a tornare anche domani per votare il decreto», ha ribattuto il capogruppo della Lega Federico Bricolo. «Noi facciamo l'opposizione. Quelli della maggioranza facciano la maggioranza e assicurino loro il numero legale».

A tarda sera il presidente del Senato, Renato Schifani, rispondendo a Francesco Rutelli che aveva lanciato l'idea di un nuovo decreto del Governo per uscire dall'impasse, ha fatto presente che «la presidenza si muoverà in un confronto con il Governo affinché valuti l'ipotesi di fare un nuovo decreto in materia». Poi il rinvio al 28.

Questo pomeriggio era arrivato il sì dell'Aula della Camera con 324 sì, 37 no e un astenuto. Via libera anche all'emendamento della Commissione al provvedimento che prevede una riduzione del 75% del numero delle firme necessarie per presentare le liste alle prossime elezioni: ne basteranno 1/4, 30mila circa.

Il relatore Gianclaudio Bressa (Pd) ha ritirato le dimissioni presentate ieri dopo il parere favorevole espresso dal comitato dei 9 all'emendamento denominato nei giorni scorsi «salva La Russa».

Commenta la notizia

Shopping24

Dai nostri archivi