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Questo articolo è stato pubblicato il 24 dicembre 2012 alle ore 13:32.

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#scusatipietro. È l'hastag creato da utenti di Twitter - soprattutto elettori e simpatizzanti del centrosinistra - che ironizzano per la scelta del senatore del Pd, Pietro Ichino di lasciare il Partito democratico e candidarsi a guidare la lista dell'ex premier in Lombardia. Gli utenti di Twitter chiedono al giuslavorista spiegazioni sulla decisione di lasciare la 'casa madre' e di "accasarsi" con Monti.

A Radio 24: il mio documento era online da mesi
Intervistato da Radio 24 ha detto: «Io ispiratore del documento di Mario Monti? Il documento che porta il mio nome sta sul mio sito alla luce del sole da mesi».

Mezzo Pd è con Monti
«Il Pd é un grande partito di centrosinistra dove le posizioni espresse nell'agenda Monti hanno pieno diritto di cittadinanza, anche il programma di Renzi ne recepiva gran parte», tanto che «la componente definita "montiana" si é arricchita di nuove adesioni», ha detto il senatore del Pd, Pietro Ichino, intervistato da Tgcom24. «Una metà abbondante dell'elettorato Pd - per Ichino - sarebbe favorevolissima che il partito facesse propria l'agenda Monti».

Il Pd è diviso
Il Pd, ha detto Ichino, é diviso: una metà o giù di lì, una parte molto rilevante, é fortemente mobilitata in un impegno su questa strategia disegnata da monti. Poi c'é un'altra parte del partito che sostiene cose diverse, come fassina« che ha di fatto smentito e bocciato l'esperienza del governo Monti. «Io mi sarei imbarazzato a fare campagna elettorale per il Pd senza un chiarimento su questa contraddizione. Ho sollecitato un chiarimento, ho chiesto che Bersani prendesse le distanze rispetto alle dichiarazioni di fassina, ma questa presa di distanza non c'é stata. Se ci fosse stata non avrei avuto problemi ad accettare la candidatura, che mi é stata offerta nel listino». Insomma «il mio rifiuto non nasce dalla paura di non essere candidato, ma dall'impossibilità di sostenere una campagna elettorale in cui c'é una contraddizione, di garantire per qualcosa che non mi sento di garantire. Ho atteso fino all'ultimo, ma questo chiarimento non é venuto e il giorno dopo mi é stato proposto di fare il capolista per la lista Monti al Senato in Lombardia e ho accettato in piena coerenza con quello che ho sempre detto e fatto».

Hanno usato il suo pc a "sua insaputa"?
Ma le battute polemiche e le richieste di chiarimento sono rinfocolate anche da un piccolo giallo scoperto dal sito Dagospia: il file in formato Pdf dell'agenda Monti, pubblicato dal Corriere della sera, risulta creato proprio dallo stesso professor Ichino. «Hanno usato il pc a sua insaputa?». chiede ironicamente un utente. Molti commenti sono sulla stessa falsariga: «Che un senatore del Pd scriva un documento programmatico in competizione con il suo partito é perlomeno imbarazzante», twitta un altro utente. È corretto, é la domanda di molti, «fingere di voler fare le primarie nel proprio partito mentre si sta scrivendo l'agenda di un altro schieramento»?, scrive un'altra.

Ichino: non sono l'estensore dell'agenda Monti, ma ...
Il giallo sull'Agenda Monti che reca il marchio di Pietro Ichino é dovuto al fatto che lo staff di Monti ha utilizzato, per redigerla, un documento del senatore eletto nelle liste del Pd. Un documento «proprio inerente all'Agenda Monti, da non dimenticare in un prossimo governo». È lo stesso Ichino a fornire questa spiegazione. «È assolutamente infondato» che sia io l'estensore del documento, afferma il senatore, io ho solo fornito il mio contributo per la parte inerente alle tematiche sul lavoro. Così lo staff del premier ha deciso di far uso di un documento pubblicato sul mio sito il 29 settembre scorso, proprio inerente all'agenda Monti, da non dimenticare in un prossimo governo».

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