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Questo articolo è stato pubblicato il 26 dicembre 2012 alle ore 17:00.
L'ultima modifica è del 26 dicembre 2012 alle ore 15:05.

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(Reuters)(Reuters)

Non si ferma il massacro di civili innocenti in Siria. È di 84 uccisi il bilancio parziale delle vittime oggi in Siria: tra loro 21 bambini, 17 dei quali nel bombardamento di al-Qahtania, in provincia di Raqqa, presso il confine turco. Lo riferiscono i comitati locali anti-regime (Lcc). Il bilancio delle vittime della guerra civile si aggrava ulteriormente: sono oltre 45mila (30mila i civili) i morti dei 21 mesi di violenze nel Paese. Il capo della polizia militare siriana, maggior generale Abdulaziz Jassim al-Shalal, che ha disertato ed è passato con i ribelli, ha rivelato che il regime di Assad ha usato le armi chimiche - in particolare un gas simile al Sarin - nell'attacco ad Homs alla vigilia di Natale.

Diplomazia al lavoro ma la strada per un accordo è in salita
La diplomazia cerca, senza ottenere per adesso risultati, di far cessare la violenza e di spingere le parti a trovare un accordo. La Russia potrebbe cercare di convincere Assad a fare un passo indietro. L'inviato dell'Onu e della Lega Araba Lakhdar Brahimi dovrebbe recarsi sabato a Mosca, mentre ieri è arrivato nella capitale russa il viceministro degli Esteri siriano Faysal Mokdad. Brahimi intanto si trova a Damasco, dove ha già incontrato il presidente siriano Bashar al Assad e alcuni rappresentanti dell'opposizione siriana. Il quotidiano francese "Le Figaro" ha parlato di un accordo tra russi e americani sulla costituzione di un governo di transizione con pieni poteri, ma con la presenza di Bashar al Assad fino al termine del suo mandato nel 2014, senza pero la possibilità per lui di ripresentarsi.

Il bilancio dell'Osservatorio siriano sui diritti umani
Il bilancio dell'Osservatorio siriano sui diritti umani parla di 31.544 civili morti dal 15 marzo 2011, anche se tra questi c'è anche chi ha preso le armi, passando nelle fila dei ribelli, contro il regime di Bashar al Assad. Uccisi invece 11.217 soldati, riferisce la stessa fonte stimando in 1.511 i disertori.

Il dramma dei rifugiati
Il conflitto colpisce la popolazione civile, con molte persone che sono state costrette a lasciare le proprie case, distrutte dai bombardamenti. Secondo l'Onu, se il conflitto siriano non terminerà, a giugno del 2013 i rifugiati saranno un milione e 100mila. Attualmente sono 540mila le persone già scappate dalla guerra e rifugiatesi nei Paesi vicini: Iraq, Giordania, Libano, Turchia ed Egitto. Nelle ultime sei settimane i rifugiati sono stati 140mila.

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