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Questo articolo è stato pubblicato il 30 dicembre 2012 alle ore 19:55.

Non sarà come alle primarie per il candidato premier di novembre, quando ai gazebo si misero in fila circa 3,5 milioni di elettori, ma anche per la selezione di una parte dei candidati al Parlamento per le prossime Politiche i numeri sono interessanti: grazie anche alla splendida giornata di sole in tutta Italia, si stima che alle urne sia recato finora circa il 30-35% degli elettori che aveva votato il 25 novembre. Alla fine si potrebbe anche superare quota 1,2 milioni di elettori.
Soddisfatto il segretario Bersani: «Risultato superiore alle attese»
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, commenta con soddisfazione i primi dati sull'affluenza : «Anche chi ci ha sempre creduto non può non rimanere ancora una volta colpito dalla partecipazione straordinaria alle primarie. In pieno periodo natalizio e in condizioni organizzative estreme, alle 18 di oggi si è già superato il milione di partecipanti». Si delinea così «un risultato definitivo di un'affluenza ai seggi largamente superiore alle nostre stesse aspettative».
Conferme eccellenti e volti nuovi
Le urne si chiudono stasera alle 21. Nei primi risultati sulla giornata di ieri, riferiti in via ufficiosa attraverso il sito del quotidiano l'Unità, conferme importanti per gli ex ministri Rosy Bindi a Reggio Calabria («Il segnale che il partito voleva dare con la mia candidatura credo sia stato capito e apprezzato ben oltre le mie aspettative», ha commentato), Barbara Pollastrini a Milano, Cesare Damiano a Torino. Bene anche Gianpiero Bocci a Perugia, Andrea Orlando a La Spezia, in predicato per un posto da capolista, e Pippo Civati a Monza.
Molte donne tra i vincitori
Molti i volti nuovi e i giovani: dietro a Damiano in Piemonte si sono piazzate tre donne, tra cui la giovanissima Francesca Bonomo mentre male sono andati Fabrizio Morri e Pietro Marcenaro. Premiate anche le donne impegnate nella battaglia sulla legalità. A Caserta, Pina Picierno ha avuto oltre 5mila preferenze. A Imperia ha trionfato Donatella Albano, ex consigliera comunale di Bordighera, che per prima denunciò le infiltrazioni della criminalità organizzata nell'amministrazione, poi sciolta nel marzo del 2011.
Poche preferenze per il renziano Giorgio Gori
Non è rientrato tra i vincitori lo "spin doctor di Matteo Renzi, Giorgio Gori, che ha avuto solo il 13% delle preferenze a Bergamo, senza per questo darsi per vinto: «Il quarto posto in effetti non garantisce un posizionamento blindato nella lista per il Parlamento né in alcun modo preclude la possibilità di essere tra gli eletti. Dipende da come andrà il Pd alle elezioni».
Votanti in netto rispetto a novembre, «un problema per il Pd»
Rispetto alle primarie per scegliere il candidato premier, sottolinea però Gori, i votanti sono stati solo un quarto: «Tre su quattro non sono tornati ai seggi, e questo è un problema per il partito». Con la sfida di Matteo Renzi, conclude, «il Pd era riuscito ad avvicinare a sè un'ampia fetta di elettorato "nuovo", in tutta Italia e qui, che oggi, dopo quella sconfitta, complice anche il silenzio del sindaco di Firenze, ha in gran parte messo da parte l'idea di votare il nostro partito, che considera a questo punto "irriformabile"».
Primi risultati nella notte
Attesi nella notte i risultati delle 11 regioni al voto oggi (ieri si è votato in Piemonte, Liguria, Lombardia, Alto Adige, Umbria, Abruzzo, Molise, Campania, e Calabria). In lizza, a Taranto, Anna Finocchiaro. E in corsa ci sono molti "renziani" doc, a partire da Matteo Richetti in Emilia.
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