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Questo articolo è stato pubblicato il 09 gennaio 2013 alle ore 15:17.

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L'ammissione è arrivata da una persona che ricopre una carica istituzionale. Sulla presunta trattativa tra Stato e mafia - ha sottolineato il presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, nelle sue comunicazioni finali sui grandi delitti e le stragi del '92-'93 - ci fu almeno una trattativa tra uomini dello Stato privi di un mandato politico e uomini di Cosa nostra divisi tra loro e quindi privi anche loro di un mandato univoco e sovrano. Sembra logico parlare, più che di una trattativa sul 41bis, di una tacita e parziale intesa tra parti in conflitto».

Sulle stragi: «È logico dubitare che Cosa Nostra agì da sola»
«Noi conosciamo le ragioni e le rivendicazioni che spinsero Cosa nostra a progettare e ad eseguire le stragi, ma - ha scritto l'ex ministro - è logico dubitare che agì e pensò da sola».

«Convergenze tattiche tra Carabinieri e mafiosi»
«Ci furono tra le due parti convergenze tattiche ma strategie divergenti - ha osservato ancora Pisanu nelle sue comunicazioni- i carabinieri del Ros volevano far cessare le stragi, i mafiosi volevano invece svilupparle fino a piegare lo Stato».

«Non si può dubitare della fedeltà di Scalfaro, Amato e Ciampi»
Secondo Pisanu «i vertici istituzionali e politici del tempo, dal Presidente della Repubblica Scalfaro ai Presidenti del Consiglio Amato e Ciampi, hanno sempre affermato di non aver mai neppure sentito parlare di trattativa. Penso che non possiamo mettere in dubbio la loro parola e la loro fedeltà a Costituzione e a Stato di diritto».

Mafia, De Magistris: Pisanu edulocra, trattativa su mandato politico
"Pisanu edulcora la realtà: in Italia è esistita una trattativa Stato-mafia perchè è esistito un patto politico-mafioso, che ha sostanziato la trattativa stessa, fra pezzi deviati dello Stato e cosa nostra. La trattativa non poteva essere il frutto di singole personalità deviate delle istituzioni, in azione quasi a titolo personale ed estemporaneo, senza mandato e copertura politica. Anche ad alti livelli. Paolo Borsellino fu ucciso proprio perchè si oppose a quella trattativa e a quel patto politico-mafioso in quanto vero uomo delle istituzioni. E nonostante i depistaggi e i tentativi di occultare la verità, oggi quella verità è, per fortuna, al centro del dibattito pubblico e delle inchieste giudiziarie sui quali molti, anche ad alto livello istituzionale e politico, vorrebbero far cadere il velo del silenzio". Così Luigi de Magistris sindaco di Napoli.

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